Ritratto del prevosto Tommaso Ragazzola

dipinto 1829 - 1829

Il dipinto ha un formato rettangolare. Al centro è raffigurato seduto il prevosto Tommaso Carlo Francesco Ragazzola in abiti liturgici. Il viso, leggermente di tre quarti, è rivolto verso sinistra; l’avambraccio destro è appoggiato su un mobile e le gambe sono divaricate. La composizione si chiude a sinistra con una serie di volumi disposti in verticale su due mensole mentre a destra un drappo raccolto lascia intravedere la ringhiera di un terrazzo. Dietro quest’ultima si intravedono due edifici monumentali, tuttora esistenti, affacciati sull’attuale piazza Mazzini di Castel Goffredo, davanti ai quali sono presenti figurine maschile.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA carta/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Mantovano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE MAST Castel Goffredo - museo della Città
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo dell'Antica Prevostura
  • INDIRIZZO Via Andrea Botturi, 3, Castel Goffredo (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Tommaso Carlo Francesco Ragazzola fu prevosto a Castel Goffredo dal 1806 al 1830 e cognato dell’argentiere Giovanni Bellavite (Verona 1739 – Mantova 1821) in quanto fratello della moglie Eugenia (lo stesso Bellavite ricevette nel 1779 da parte della Confraternita del SS. Sacramento di Castel Goffredo la commissione per il maestoso trono in lamina d’argento per la funzione delle Quarantore attualmente esposto presso il Museo MAST). Dall’iscrizione sul dipinto si apprende che il prevosto fu protonotario apostolico presso il Duomo di Mantova, dottore in teologia e di diritto ecclesiastico, che in seguito fu nominato prevosto di Castel Goffredo nel 1806 all’età di 41 anni e che nel 1829 fu promosso ad arcidiacono, data alla quale verosimilmente può essere riferita l'esecuzione del dipinto. Sappiamo inoltre che fu sepolto nel cimitero del Frassino a Mantova (ASDMN, Capitolo della cattedrale, Atti del Capitolo dall'anno 1823 all'anno 1857, vol XIII, in data 9 giugno 1839, pag. 289). Più che per la qualità stilistica, il dipinto è interessante per la raffigurazione dello scorcio urbano di Castel Goffredo. Da sinistra si riconoscono infatti il “Torrazzo” di Palazzo Gonzaga Acerbi con l’adiacente accesso a vicolo Cannone e, più a destra, parte della facciata della chiesa prepositurale di Sant’Erasmo v.m. Probabilmente il ritratto fu eseguito da una stanza dell’edificio tuttora esistente di fronte all’ingresso del museo MAST, in via A. Botturi, presso il quale è esposto il dipinto.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • ENTE SCHEDATORE S23
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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