Paliotto in seta rossa ricamato con stemmi gonzagheschi. Sec. XVI

negativo, post 1922 - ante 1940
Anonimo
1878
  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Mantova - Arredi sacri
  • MATERIA E TECNICA gelatina bromuro d'argento/ vetro
  • ATTRIBUZIONI Anonimo: fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Archivio fotografico SBAP BS
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Chizzola Porro Schiaffinati
  • INDIRIZZO via Gezio Calini 26, Brescia (BS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La lastra fotografa un paliotto d'altare scontornato sul lato emulsione per probabili fini editoriali (al momento non rintracciati). Stefano L'Occaso ha recentemente ribadito il 1935 come data di arrivo a Palazzo Ducale di questo manufatto e di alcuni dei beni artistici del Civico Ospedale di Mantova (in parte provenienti dal monastero di Sant'Orsola che in ospedale fu trasformato nel primo Ottocento) (si veda Stefano L'Occaso, Restauri e nuovi studi sul patrimonio dell'Azienda ospedaliera Carlo Poma di Mantova, Mantova, Publi Paolini, 2010, pp. 5-6). Si è quindi inizialmente ipotizzato il 1935 come terminus post quem per lo scatto, ma Giannantoni nel 1929 ricordava già "il bel damasco rosso ricamato a filo d'oro e seta", allora collocato nella Cappellina dell'Appartamento Ducale (Nino Giannantoni, Il Palazzo Ducale di Mantova, Roma, La Libreria dello Stato, 1929, pp. 58-59). Lo scatto è stato realizzato proprio nella sala adiacente alla Cappellina, come si deduce da quanto circonda il paliotto oltre i bordi della scontornatura. Si nota infatti chiaramente la pala della SS. Trinità di P.P. Rubens, allora posta nella Sala del Crogiolo e il paliotto, già incorniciato, risulta poggiante su due sedie neoclassiche. Certamente commissionato da Margherita Gonzaga d'Este (sorella del duca Vincenzo I e vedova del duca di Ferrara Alfonso II), come raccontano i due stemmi con le armi appaiate delle due famiglie, il manufatto dovette giungere in Ducale prima del 1929. Sicuramente lo scatto è posteriore al 1922, data d'inizio dei lavori di restauro nell'appartamento Ducale (ivi, pp. 54-58) e antecedente il 1940, quando il quadro del Rubens fu spostato nel Salone degli Arcieri dal Soprintendente Leandro Ozzola (Giuseppe Amadei, Incomparabili sculture greche e nuova regalità delle "Sale di Manto e degli Arcieri", "Mantus", a. VIII (1940), n. 1 (gennaio-febbraio), p. 7). Si vedano anche Leandro Ozzola, Il Museo d'Arte Medievale e Moderna del Palazzo Ducale di Mantova, Mantova, Tip. L'Industriale, 1950, n. 243, pp. 61-62 e fig. 290; Mantova - Le Arti, vol. 3.1, p. 711 e n. 97 a p. 749; vol. 3.2, tav. 426
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303230370
  • NUMERO D'INVENTARIO 1868
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Brescia Cremona e Mantova
  • DATA DI COMPILAZIONE 2012
  • ISCRIZIONI lato emulsione: sul bordo inferiore del nastro gommato, a destra - 1868 - a matita -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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