Sirmione - Castello Scaligero

positivo, ca 1925 - ante 1926
Premiata Fotografia G. Lavo (studio)
attivo prima metà secolo XX

Stampa alla gelatina con piccolo margine bianco

  • OGGETTO positivo
  • SOGGETTO Elementi architettonici - Torri
    Lombardia - Brescia - Sirmione - Castello Scaligero
    Acque di lago - Acque interne - Laghi - Lago di Garda
    Architettura militare - Fortificazioni - Castelli scaligeri
  • MATERIA E TECNICA CARTA
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Premiata Fotografia G. Lavo (studio): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Archivio fotografico
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Porro Schiaffinati, ex Chizzola
  • INDIRIZZO via Gezio Calini, 26, Brescia (BS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il positivo è da attribuirsi al fotografo Lavo di Desenzano sul Garda. Non si hanno notizie precise su questo studio fotografico che sicuramente vede avvicendarsi due figure di titolare: il primo è G. Lavo, attivo già nella seconda metà dell'Ottocento come si evince da alcune stampe all'albumina presenti nelle Collezioni del Civico Archivio Fotografico milanese. Subentra successivamente nella gestione dello Stabilimento Luigi Venturinelli che inizialmente mantiene nel timbro il nome del predecessore per poi abbandonarlo e convertire la dicitura in "Premiato studio fotografico L. Venturinelli Desenzano” (nome con cui risulta tra i contribuenti della provincia di Brescia del 1930). La ripresa si colloca pertanto nella fase di transizione tra la gestione Lavo e quella autonoma di Venturinelli, prima del 1930. Si può ulteriormente circoscrivere l’arco di ripresa confrontando il servizio con le immagini pubblicate nel 1926 nel contributo di Carlo Calzecchi sulla rivista del Touring Club “Le vie d’Italia”. I restauri del castello, intrapresi nel 1919, sono pienamente terminati. Occupata per lungo tempo dagli Austriaci che avevano utilizzato come magazzini i locali tra i torrioni, edificando all’interno senza cura per l’esistente, otturando le aperture originali e aprendo invece arbitrariamente nuove finestre, la Rocca di Sirmione necessitava di lavori strutturali. Già a partire dal 1914 il Consiglio Superiore per le Belle Arti e le Antichità aveva concesso l’autorizzazione, attuando lo sgombro degli uffici municipali e promuovendo l’inizio delle attività di recupero. L’immagine documenta pertanto il risultato successivo al restauro con il ripristino di camminamenti e merlature e l’eliminazione delle superfetazioni accumulate nel corso del tempo. In particolare la ripresa si riferisce allo sterro della darsena (nel testo di Calzecchi è pubblicata un’immagine molto simile dal taglio più angolato descritta come “L’antica darsena riaperta da pochi anni alle onde del lago”) e offre una visione complessiva del corpo centrale della Rocca e della cinta merlata. Dal punto di vista fotografico l’immagine risente di un certo pittorialismo favorito anche dalla tipologia del soggetto, dalla presenza dell’acqua col riflesso dell’architettura, da una luce molto lipida e sottolineato da un viraggio della stampa che rende i toni del grigio più caldi, vicini al bruno
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303268928
  • NUMERO D'INVENTARIO 1254
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2019
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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