Sirmione - Castello Scaligero - Fronte verso mezzogiorno - Ingresso

positivo, post 1894 - ante 1906

Stampa alla gelatina incollata su cartoncino di supporto

  • OGGETTO positivo
  • SOGGETTO Lombardia - Brescia - Sirmione - Castello Scaligero
    Architettura militare - Fortificazioni - Castelli scaligeri
  • MATERIA E TECNICA CARTA
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Archivio fotografico
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Porro Schiaffinati, ex Chizzola
  • INDIRIZZO via Gezio Calini, 26, Brescia (BS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'immagine in esame è riconducibile al fotografo bresciano Giuseppe Capitanio che nel suo catalogo a stampa pubblicato nel 1894 inserisce a pagina 30, sotto la voce “Provincia” sei riprese del castello di Sirmione (numeri 150-155) indicato come “Castello di Sermione, eretto dagli Scaligeri di Verona. La sua prima costruzione può rimontare al principio del secolo XIV”. Il formato indicato in catalogo è 21x27 mentre l’immagine in oggetto ha dimensioni leggermente maggiori perché non rifilata delle parti di scarto. La ripresa viene attribuita in modo preciso nell’etichetta incollata sul supporto secondario agli anni 1879-1880. Non sapendo quale sia la fonte di questa datazione possiamo estendere l’arco cronologico tra il 1877, anno di inizio dell’attività di Capitanio, e il 1894 anno di pubblicazione in catalogo. La stampa risulta probabilmente successiva (primi anni del Novecento ma entro il 1906, data di ritiro dall’attività di Capitanio) in quanto si tratta di stampa da lastra al collodio su carta alla gelatina, successiva all’utilizzo della carta albuminata. Il Castello di Sirmione fu sottoposto ad alcuni restauri tra la fine dell’Ottocento e il primo ventennio del secolo successivo. I primi interventi purtroppo non sono molto documentati: solo dopo l’acquisizione al termine della Grande Guerra da parte dello Stato il Ministero Pubblica Istruzione fece eseguire lo sterro della darsena e il restauro completo dell’edificio. Ugo Nebbia, nel 1908, denuncia il grave stato di incuria in cui si trova il Castello, occupato per lungo tempo dagli Austriaci che avevano utilizzato come magazzini i locali tra i torrioni, edificando all’interno senza cura per l’esistente, otturando le aperture originali e aprendo invece arbitrariamente nuove finestre “sbadiglianti fra le tracce di calce”. Nebbia inserisce nel suo testo una ripresa molto simile a questa per taglio compositivo e cronologia: l’autore è Giorgio Sommer che all’inizio degli anni ’70 realizza una campagna di documentazione dei laghi lombardi escludendo però il Garda, soggetto trattato dopo il 1891 e che rientra nel suo catalogo del 1903 (a conferma di una datazione dei primi anni 90 dell'Ottocento anche per il nostro esemplare). L'animazione della veduta con la presenza di barche e di figure umane accomuna le due riprese, il punto di vista è prossoché identico così come lo stato conservativo dell'edificio. Questa immagine documenta pertanto proprio la fase più critica della Rocca, prima dei significativi interventi per riportarla allo splendore originale, eliminando superfetazioni e ripristinando il suo rapporto con le acque circostanti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303268939
  • NUMERO D'INVENTARIO 1265
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2019
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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