Bologna/ Archiginnasio - Teatro Anatomico/ La statua del Galeno prima/ della risistemazione in nicchia/ (2° veduta)

negativo, 1956/08/04 - 1956/08/04

La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola. Il negativo presenta una mascheratura in carta nera su tutto il perimetro

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Scultori - Italia - Sec. XVIII - Giannotti, Silvestro
    Scultura - Restauro - Bombardamenti aerei - Danni di guerra - Guerra mondiale 1939-1945
    Italia - Emilia Romagna - Bologna - Archiginnasio - Scultura del Teatro Anatomico
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Fototecnica Bolognese (attiva Dal 1945): fotografo principale
    Giannotti, Silvestro (1680-1750): scultore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La ripresa in esame mostra la statua raffigurante il medico greco Galeno di Pergamo durante il restauro, seguito ai bombardamenti della seconda guerra mondiale; il tuttotondo era parte del complesso apparato decorativo che ornava la sala del Teatro Anatomico dell’Archiginnasio, comprendente, tra le altre sculture lignee, le figure di 12 Medici. Una disastrosa serie di bombardamenti nella mattinata del 29 gennaio 1944 colpì il cortile cinquecentesco del palazzo dell'Archiginnasio, originaria sede unificata dello studium bolognese, distruggendone il lato orientale, meridionale e parte di quello nord. Proprio sul fianco est si trovavano le emergenze più pregevoli dal punto di vista storico-artistico: al pianterreno la cappella di Santa Maria dei Bulgari, mentre al piano superiore il Teatro Anatomico, sala creata alla metà del Seicento per le dissezioni. Il lavoro di recupero dei materiali frammentari dispersi e sepolti sotto le macerie, oltre alla temporanea messa in sicurezza di quello che era ancora intatto, iniziarono all'indomani del bombardamento, sotto la direzione del soprintendente ai Monumenti dell'Emilia, Alfredo Barbacci (giunto a Bologna appena l'anno precedente, nel luglio del 1943), che aveva a disposizione gli uomini del Genio Civile, oltre la collaborazione del professor Vincenzo Gabelli, funzionario della stessa soprintendenza. A partire dal 1950, con l’arrivo dei primi fondi stanziati dal Ministero della Pubblica Istruzione, si poté procedere con la ricostruzione del Teatro Anatomico (già dal 1945 si era posto mano al ripristino dell'intero complesso dell'Archiginnasio). Soltanto nel 1968 l'opera di restauro venne conclusa; si ricordano per la parte scultorea Astorre Astorri, Alfonso Bortolotti, Venanzio Baccilieri e Ercole Drei, mentre per la parte architettonica, l'ebanista Turibbo Paltrinieri. La figura di Galeno qui ripresa, dovette essere fotografata al completamento delle integrazioni: sono perfettamente riconoscibili le parti perdute emendate con modellato in gesso (nel panneggio e nel libro). La lastra è parte di un gruppo di 4 negativi eseguiti dallo studio Fototecnica Bolognese durante le operazioni di restauro integrativo delle sculture; sono state rintracciate infatti due riprese, eseguite il 2 novembre 1956, del gruppo allegorico dell’Anatomia (collocato sul baldacchino della cattedra del lettore), con i particolari della personificazione femminile (inv. N_000372) e del puttino alato che la omaggia (N_000365). A completare il gruppo è stata rintracciata una lastra del 21 dicembre del 1956, che ritrae l’epigrafe della cattedra con le integrazioni eseguite da Astorri (N_000373). La partizione architettonica del Teatro venne progettata dal Levanti (Antonio Paolucci) attorno al 1637, che ne curò anche la realizzazione delle sculture, i busti dei Dottori e le statue dei 12 Medici, ma queste ultime vennero sostituite dall’intagliatore Silvestro Giannotti, che le rinnovò negli anni Trenta del Settecento; anche l’allegoria dell’Anatomia si deve al suo operato. La ditta Fototecnica Bolognese venne fondata del primissimo dopoguerra da Buccio Arcani, operatore formatosi nello studio Villani. La committenza prevalente dell’atelier, industriale (Fonderie emiliane) e pubblicitaria, fu sempre parallelamente accompagnata da campagne di riproduzione di opere d’arte commissionate da collezionisti, antiquari o dagli stessi autori (in questo caso la Soprintendenza ai Monumenti dell’Emilia)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800634183
  • NUMERO D'INVENTARIO N_000371
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • ISCRIZIONI sul pergamino: recto - SOPRINTENDENZA AI MONUMENTI DELL'EMILIA/ BOLOGNA/ MOBILE B SCAF. III N. 70/ COMUNE Bologna/ MONUMENTO Archiginnasio - Teatro Anatomico/ La statua del Galeno prima/ della risistemazione in nicchia (2° veduta)/ FOTOGRAFO Fototecnica/ DATA 4-8-956 -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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