Urna cineraria dall'Ipogeo dei Volumni a Perugia

positivo album, ca 1860 - ca 1890
Anonimo (xix Seconda Metà)
XIX seconda metà

Stampa incollata alla carta 69, verso

  • OGGETTO positivo album
  • SOGGETTO Archeologia – Reperti archelogici – Ipogei - Urne cinerarie – Secc. III-I a. C
    Italia - Umbria - Perugia – Ipogeo dei Volumni – Urna ad edificio
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO
  • ATTRIBUZIONI Anonimo (xix Seconda Metà): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici Etnoantropologici di Bologna Ferrara Forlì Cesena Ravenna e Rimini
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pepoli Campogrande
  • INDIRIZZO Via Castiglione, 7, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE All’interno dell’Album Faccioli, nella sezione dedicata all’Italia centrale, sono stati individuati alcuni positivi di urne cinerarie etrusche provenienti dall’Ipogeo dei Volumni, nell’area archeologica della Necropoli di Palazzone, presso Ponte San Giovanni di Perugia. Entro il gruppo di riprese anonime, omogeneo per soggetto e per l’utilizzo dello scontorno che isola il reperto archeologico dal contesto, si riconoscono l’urna di Veilia Velimna (inv. 1020), quella di un defunto semigiacente (inv. 1023) - entrambe etrusche in travertino stuccato - e un’arca marmorea romana a forma di edificio, con le immagini di tre dei quattro lati (inv. 1019 un lato corto, invv. 1021 e 1022 i due lati lunghi). L’ipogeo perugino, scoperto nel 1840 e articolato in più ambienti, presenta una camera sepolcrale con sette urne riferibili alla famiglia Velimna (Volumni in latino), ricordata sia nelle iscrizioni sui cinerari stessi, sia sullo stipite dell’accesso che immette al vano. La datazione del positivo è circoscrivibile indicativamente al periodo di massimo sviluppo della tecnica di stampa all'albume. Il fondo fotografico Faccioli è costituito da stampe sciolte o incollate su supporto, raccolte nel corso della sua attività di ingegnere-architetto da Raffaele Faccioli (Bologna, 1836-1914). Dopo la sua morte, il geometra Luigi Mattioli, amministratore dei beni degli eredi, propose a Francesco Malaguzzi Valeri, allora Direttore della Pinacoteca di Bologna, l'acquisto di questa raccolta grafica comprendente disegni, taccuini e materiale fotografico. L'acquisizione avvenne in due fasi, tra il 1917 e il 1918. Nei precisi elenchi che testimoniano la transazione si citano: "597 fotografie di diversi formati e soggetti montate su cartone, 624 fotografie di diversi formati e soggetti senza cartone, 31 fotografie su cartone di diverse misure, di soggetti architettonici, e 9 fotografie senza cartone, di diverse misure, di soggetti architettonici" (9 maggio 1917) e "576 fotografie di diversi formati e soggetti" (9 aprile 1918). Documentazione circa il fondo è reperibile presso l’Archivio Storico della Pinacoteca, pratiche n.31, foglio 43, n. 9
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800635803-391
  • NUMERO D'INVENTARIO 31875/ 1021
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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