S. Domenico - Esposizione dei pezzi dell'Arca fatta in occasione del trasporto della Salma nel rifugio

negativo servizio, 1943 - 1943
Cortellini, Girolamo (attivo Nella Prima Metà Del Sec. Xvi)
attivo nella prima metà del sec. XVI

Il servizio è costituito da 4 lastre negative originariamente contenute in pergamino; tali buste, con iscrizioni e annotazioni, si conservano separatamente. Su tutte le lastre, ad eccezione di N_002197, sono visibili le impronte portalastre

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Scultori - Italia - Sec. 15. - Buonarroti, Michelangelo
    Scultori - Italia - Sec. 13. - Pisano, Nicola
    Scultori - Italia - Sec. 16. - Lombardi, Alfonso
    Scultori - Italia - Sec. 16. - Cortellini, Girolamo
    Scultura - Chiese - Monumenti sepolcrali
    Scultura - Conservazione - Guerra mondiale 1939-1945
    Emilia Romagna - Bologna - Chiesa di San Domenico - Cappella di San Domenico - Arca di San Domenico
    Scultori - Italia - Sec. 15. - Niccolò da Bari
  • MATERIA E TECNICA VETRO
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI A. Villani & Figli (1932-1970): fotografo principale
    Pisano, Nicola (1220 Ca. - 1287 Ca): scultore
    Dell'arca, Niccolò (1435ca -1494):
    Buonarroti, Michelangelo (1475 - 1564):
    Lombardi, Alfonso (1497 - 1537):
    Cortellini, Girolamo (attivo Nella Prima Metà Del Sec. Xvi):
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il servizio fotografico in esame, costituito da 4 lastre e realizzato dalla Ditta Villani tra il mese di maggio e il 30 giugno 1943, documenta l’Arca di San Domenico smontata in occasione delle opere di blindamento per la protezione antiaerea. Le statue e i bassorilievi una volta smontati furono trasferiti nella villa Aria di Marzabotto. Come apprendiamo dal saggio di Andrea Emiliani (BIBH: BAPB0361, p. 170), intorno agli anni ’40 lo Studio Villani “eseguiva campagne fotografiche sollecitate dall’esperienza di Cesare Gnudi”. Emiliani prosegue definendo l’analisi, che compie lo Studio in questo servizio fotografico (che consta in totale di 46 lastre, v. il campo “OSS”), come “davvero strepitosa” e aggiunge che in esso riemerge “questo suo carattere eccezionalmente moderno e attuale” (BIBH: BAPB0361, p. 172). Lo Studio Villani, tra il 1920 e il 1950, è interprete di un periodo storicamente complesso, a cavallo tra le due guerre prima e affrontando la fase post bellica poi. In particolare, tra il 1943 e il 1945, lo Studio viene incaricato di eseguire campagne fotografiche volte a documentare i monumenti per avere un punto di riferimento per i successivi restauri ma anche gli esiti dei gravi bombardamenti che devastarono parte del centro storico di Bologna (BIBH: BAPB0361, p. 168, BAPB0109, p. 157). Una di queste lastre è stata pubblicata all’interno della monografia di Stefano Bottari (BIBH: BAPB1201): il candelabro con i putti reggifestone (N_002197) tav. 33. La protezione del monumento funerario “è stata fatta con blindamento di sacchetti di sabbia: la scaffalatura sulla quale sono appoggiati i sacchetti è sostenuta da pilastri a L in muratura di mattoni dello spessore di 40 cm ai quattro angoli. La parte superiore è protetta dalla caduta di materiale da due strati di sacchi di sabbia ed è sostenuta dai quattro pilastri angolari” (BIBH: BAPB0109, p. 97). Barbacci ci racconta che nel maggio del 1943, si comprese che questo tipo di protezione non avrebbe potuto difendere l’arca dalle potenti bombe aeree, per cui si decise di smontarla. Durante tale operazione non si arrecò alcun danno all’opera. Una volta smontata le varie parti furono trasferite nella villa Aria di Marzabotto” (BIBH: BAPB0110, p. 15). Da queste informazioni, è quindi lecito presupporre che il servizio sia stato eseguito tra il maggio e il 30 giugno 1943 (data presente nei pergamini e che costituisce un ante quem). I restauri per il ripristino dell’Arca di S. Domenico, oltre ad altri interventi nella Chiesa, furono eseguiti dal luglio al settembre 1946 (BIBH: BAPB0110, p. 262). Il preventivo di spesa per la “ricomposizione e restauro della tomba di S. Domenico”, redatto il 13 febbraio 1943 dal Soprintendente Barbacci prevedeva il “restauro delle sculture fratturate e malamente rabberciate in vari tempi. Estrazione dei perni di ferro e sostituzione con altri di rame. Sostituzione di rozza lastre di marmo interne con una monolitica e rifacimento dell’armatura di ferro proteggente il capo del Santo” per un costo totale di lire 75.000 (FNTI: BAPF023). Le lastre mostrano l’esposizione, all’interno della stessa Chiesa, delle sculture smontate dell’Arca, in occasione del trasporto della Salma nel rifugio. Come vediamo nella prima lastra, N_002194, la stele di Lombardi, i bassorilievi di Pisano, San Procolo e San Petronio di Michelangelo furono esposti sotto il dipinto “San Domenico resuscita il giovane Napoleone Orsini” del Mastelletta. Mentre la seconda, N_002196, ci mostra che le statue della cimasa di Niccolò dell’Arca oltre alle statue del sarcofago furono poste sotto il dipinto “Il Miracolo dei quaranta” del Mastelletta (NCTN: 0800640749). Erano stati posti dei cartellini sotto ciascun bassorilievo o statua, probabilmente con nome dello scultore, titolo e data dell’opera. Nella lastra N_002194, al centro dei sedili era stata posta un positivo incorniciato in cui era visibile l’Arca di San Domenico nella sua interezza. Tale fotografia sembra sia attribuibile sempre allo Studio Villani e si ritiene possa essere quella pubblicata all’interno del volume “Trent'anni di fotografie Villani a Bologna” (BIBH: BAPB0361). Si può supporre che le scelte fatte dal fotografo siano state volte a mostrare la mostra all’interno del contesto in cui era ospitata. Non è noto se il tessuto di velluto su cui sono stati poggiati i diversi pezzi sia stato scelto dal Villani. Nel fotografare le singole statue, N_002197, N_002198, le ha illuminate da fari probabilmente posizionati sul fronte laterale delle stesse per far risaltare l'effetto chiaroscurale, i panneggi e il volume
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800640725
  • NUMERO D'INVENTARIO N_002194, N_002196, N_002197, N_002198
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA lettera (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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