La biblioteca del Convento di San Domenico a Bologna durante i lavori di restauro

negativo servizio, 1956-1957

Le lastre negative erano originariamente contenute in pergamino; queste buste, con iscrizioni e annotazioni, si conservano separatamente. In tutte le lastre, ad eccezione della N_002968, sono visibili le impronte portalastra

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Elementi architettonici - Finestre
    Elementi architettonici - Colonne
    Architettura - Restauri - Convento di San Domenico - Sec. 20
    Emilia Romagna - Bologna - Convento di San Domenico - Biblioteca
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Anonimo Seconda Metà Sec Xix (attivo Seconda Metà Sec Xix): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’insieme in esame, costituito da 7 negativi su lastra, mostra i lavori di restauro della Biblioteca nel Convento di San Domenico a Bologna. Non è noto né il fotografo né la data di esecuzione. Possiamo ipotizzare che esse furono eseguite tra il 1956 e il 1957. Nell’Archivio Storico della Soprintendenza A.B.A.P. di Bologna sono conservati diversi documenti che riguardano il restauro della biblioteca (BO M20 Convento di S. Domenico, 1946-1970, Storico), cui si rimanda per un maggiore approfondimento. “Dal 1956 al 1959 si realizzò quel restauro che rimarrà memorabile nella storia del convento patriarcale. Di fatti si riportò l’aula basilicale, esternamente ed internamente, allo stato in cui venne creata nel 1466; l’atrio barocco alla sua forma originale; il salone Bolognini alla funzione di deposito dei libri e di sala conferenze mediante un allestimento moderno razionalmente studiato. […] Per completezza riassumiamo le fasi più interessanti di quest’opera di «salvezza dal deperimento e dall’abbandono». I lavori, diretti dalla Sovrintendenza per i Monumenti dell’Emilia e Romagna, ebbero inizio nel 1956, allorché si restaurò la facciata esterna nord della biblioteca basilicale. Reperiti in loco alcuni frammenti del cornicione in cotto, si passò alla riproduzione e alla messa in opera dell’interno. E quindi di turno la riparazione del paramento sfregiato in mille punti, usando allo scopo mattoni dell’epoca. Nel corso della ricomposizione delle finestre, venne trovata nella quarta finestra a sinistra della facciata - osservata dalla cappella di San Domenico - una porzione originale di stipite e di bancale, ancora provvista dell’intonaco e della tinta verde quattrocentesca, che permise di stabilire l’esatta larghezza della luce e la sagoma degli stipiti. In proporzione della larghezza si stabilì l’altezza. In tal modo si poté finire tutto il paramento. Le tre cornici in macigno o arenaria di Bisano del bancaletto, del marcapano e delle ghiere degli archi del portico ionico, furono rifatte sulla precisa sagoma delle precedenti, alcuni frammenti delle quali sono stati lasciati in loco. Pertanto come si vede oggi, così appariva alla fine del quattrocento il fronte settentrionale della biblioteca. Analogamente venne ripristinata la facciata sud, nel 1957. I frammenti del cornicione quattrocentesco furono ritrovati nei punti di congiunzione tra questa biblioteca e la sala Bolognini a ovest, e l’atrio barocco ad est […]. Nell’interno della sala basilicale […] i lavori furono imponenti. Anzitutto si demolirono i soffitti e le pareti delle celle allineate sotto le crociere delle navate laterali. Quindi fu staccato tutto l’intonaco delle pareti, formato da un grossissimo strato di gesso e di coppi applicato nel 1693, fino a riscoprire il paramento originario di mattoni; questo fu poi rivestito da un nuovo ma sottile intonaco di calce. Vennero rifatte le finestre […] secondo le misure, la conformazione del gargame e l’inclinazione dello sguancio rilevati dal reperto archeologico della quarta finestra. I peducci ornamentali in arenaria all’imposta delle vele delle due navate laterali, scoperti sotto lo strato di gesso, furono trovati scalpellati, ossia privi della parte decorativa a fogliami, ad eccezione dei due peducci angolari della parete occidentale. Con questi due si sono fatti i calchi per gli altri due da porre agli angoli della parete orientale. I rimanenti, invece, sono stati ricostruiti ricorrendo ai due peducci originali rimasti a sostegno della vela meridionale dell’atrio del refettorio […], perché risultarono di misura, di forma, d’ornato e di materia identici a quelli della biblioteca: opera in serie del medesimo artista. Le colonne e i capitelli vennero semplicemente puliti. Su campione originale, lasciato in mostra nelle vele di una crociera, vennero tinteggiate in terra verde antica le volte e le pareti, mentre il pavimento, rosso come il primitivo, fu realizzato in battuto alla veneziana. Da notare che non è stato possibile evitare che le basi delle colonne «affondassero» un poco nel pavimento. Dunque colore, colonne, pareti, finestre: tutto come nel quattrocento. Solo l’arredamento, destinato ad una sala di consultazione, fu pensato e realizzato modernamente. Nell’atrio barocco, in corrispondenza ed a comunicazione colle navate laterali dell’aula basilicale, furono aperte due porte centinate; furono chiuse a vetrate le tre aperture verso la grande galleria del dormitorio, per motivo della clausura; infine si rifece il pavimento in marmo. La sala Bolognini fu semplicemente ripulita e pavimentata in marmo. Scaffalature metalliche, a due piani, percorrono il perimetro della sala; comode poltroncine sono ordinate nell’ampio rettangolo che funge da luogo per conferenze e riunioni. L’accesso alla biblioteca da parte del pubblico, avviene attraverso la scala - rinnovata - e il corridoio delle aule scolastiche contenute nell’ex refettorio quattrocentesco” (BIBH: BAPB1277, pp. 57-59)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800640831
  • NUMERO D'INVENTARIO da N_002962 a N_002966, N_002968
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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