Bologna - Palazzo dell'Archiginnasio, Teatro Anatomico. Ricovero dei frammenti lignei e documentazione del soffitto prima del bombardamento del 29 gennaio 1944
negativo,
ca 1946 - ca 1946
Poppi, Pietro (1833-1914)
1833-1914
Lelli, Ercole (1702-1766)
1702-1766
Giannotti, Silvestro (1680-1750)
1680-1750
L'insieme è costituito da 8 lastre negative originariamente contenute in pergamino; tali buste, con iscrizioni e annotazioni, si conservano separatamente
- OGGETTO negativo
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SOGGETTO
Scultori - Italia - Sec. 18. - Lelli, Ercole; Giannotti, Silvestro <1733-1734>
Architettura - Conservazione - Seconda Guerra Mondiale - Danni di guerra - 1944
Architettura civile - Palazzi pubblici - Università degli Studi di Bologna - Teatro Anatomico
Architetti - Italia - Sec. 16. - Morandi, Antonio detto Il Terribilia
Emilia Romagna - Bologna - Palazzo dell'Archiginnasio- - <1562-1563>
Scultura - Elementi decorativi - Pareti - Soffitto - Statue lignee - Busti - Riquadrature - Stemmi - Emblemi - Cartelle
Scultura - Elementi decorativi - Soffitto a lacunari - Iconografia - Apollo - Zodiaco
Scultori - Italia - Sec. 17. - Paolucci, Antonio detto Levanti <1638-1649>
Seconda Guerra Mondiale - Danni di guerra - Macerie - Patrimonio librario
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MATERIA E TECNICA
VETRO
gelatina ai sali d'argento
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO E STORICO ARTISTICO
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ATTRIBUZIONI
Poppi, Pietro (1833-1914): altro fotografo
Morandi, Antonio Detto Il Terribilia (? -1568): architetto
Paolucci, Antonio Detto Levanti (? -1663): scultore
Lelli, Ercole (1702-1766):
Giannotti, Silvestro (1680-1750):
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE ll Palazzo dell'Archiginnasio di Bologna o edificio delle “nuove Scuole” venne realizzato allo scopo di riunire in un solo edificio tutte le scuole dei Legisti e degli Artisti. Tra il 1562 e il 1563, il Legato pontificio di Bologna, cardinale Carlo Borromeo, ed il Vicelegato Pier Donato Cesi, vollero donare alla più antica e libera Università del mondo, un luogo dove poter riunire l'insegnamento universitario, fino ad allora disperso in varie sedi. Il progetto venne affidato all'architetto Antonio Morandi detto il Terribilia. Il palazzo presenta all'esterno un lungo portico di 30 arcate e si articola in due piani attorno ad un cortile centrale, su cui si affacciano alcune delle antiche aule scolastiche e la Cappella di Santa Maria dei Bulgari. Due grandi scaloni conducono al piano superiore. Le pareti delle sale, le volte degli scaloni e dei loggiati sono fittamente decorate con iscrizioni e monumenti celebrativi dei maestri dello Studio e con migliaia di stemmi (7.000 ca.). In corrispondenza della Cappella dei Bulgari si trova il Teatro Anatomico, gioiello dell'intero edificio. L'inizio del progetto di questa sala risale all'aprile del 1637, guidato dallo scultore architetto Antonio Levanti. La sala, interamente rivestita in legno, compresi il soffitto e il pavimento, presenta un ordine dorico con alto attico, e pareti arricchite di edicole, riquadrature, nicchie, stemmi, 12 statue dei Grandi Medici, 20 busti di dottori, la cattedra a baldacchino con due cariatidi dette gli “Spellati” ed una statua della Medicina. Il soffitto ligneo a lacunari comprendeva Apollo centrale ed i simboli dello Zodiaco intorno. Tra il 1733 e il 734 il teatro venne restaurato con l'aiuto degli scultori Ercole Lelli e Silvestro Giannotti. Il Palazzo dell'Archiginnasio cessò la sua funzione universitaria nel 1803, quando la sede dell'Università venne trasferita a Palazzo Poggi, trasformandosi nel 1838 in sede della Biblioteca Comunale. Alle 11.30 del 29 Gennaio 1944 inizia l'incursione aerea che distrugge i lati orientale e meridionale, la Cappella dei Bulgari, il Teatro Anatomico e le sale monumentali attigue del Palazzo dello Studio bolognese, l'Archiginnasio. Il cuore dello Studio, ridotto ad un mucchio di macerie, non fu seguito dall'incendio cosicchè la mattina successiva, come racconta il soprintendente Alfredo Barbacci (BAPB0202) si poté iniziare la triste opera di ricognizione dei danni. Contestualmente inizia la folta registrazione fotografica delle condizioni in cui versa l'edificio a cui partecipò, sin dalle prime ore, anche lo Studio Villani & Figli che, su specifico incarico, si recò nei giorni immediatamente successivi, a ritrarre le rovine. La vera e propria opera di salvaguardia del Teatro Anatomico iniziò il giorno successivo al bombardamento del 29 gennaio, quando, la mattina stessa, il Soprintendente Alfredo Barbacci, l'architetto Vincenzo Gabelli e il Genio Civile, iniziarono il recupero dei superstiti elementi lignei dell'aula, anche se ridotti in frammenti. Veri e propri lavori di ristrutturazione iniziarono solo nel 1950, grazie al Ministero della Pubblica Istruzione e continuarono fino al 1952 sotto la direzione di Barbacci, per poi terminare definitivamente solo nel 1968. Il ritardo dipese dalla necessità di compiere un lungo lavoro di studio, durato almeno 5 anni, cosi come dimostrano gli scatti oggetto di studio, dal 1945 al 1950, per riordinare i numerosissimi frammenti lignei recuperati, determinando di ognuno, sulla scorta di rilievi, fotografie e antiche descrizioni, l'originaria conformazione. Si veda a tal proposito le riproduzioni di fotografie storiche del Teatro Anatomico prima della distruzione del 1944, (N_001047 - N_001048) annoverate in questo nucleo tematico, a suggerire forse la richiesta allo studio Villani, da parte del Soprintendente, di una documentazione fotografica anteriore, da utilizzare come memoria visiva e termine di paragone, durante lo studio delle rovine del soffitto prima di approntare il lavoro di ripristino delle stesse? In particolare la lastra N_001047 riproduce una fotografia di Pietro Poppi, da ricondurre agli anni tra il 1883 e il 1888, presente nel catalogo della Fotografia dell'Emilia con il numero di inventario 70. Ti tale lavoro sono testimonianza le lastre appartenenti a questo gruppo, che documentano il cantiere in itinere ed in particolare il lavoro, effettuato a cielo aperto, sui lacunari del soffitto, di cui il Soprintendente, negli anni immediatamente successivi, cercò di recuperare e rimettere in situ quanti più frammenti originali possibile (N_001043)
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800640991-8
- NUMERO D'INVENTARIO N_001042; N_001043; da N_001045 a N_001050
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0