Bologna - Decorazione del soffitto della XXIII arcata del loggiato superiore dell'Archiginnasio
negativo,
ca 1950 - ca 1955
Anonimo (xx Metà)
XX metà
La lastra originariamente era contenuta in pergamino; tale busta, con iscrizioni e annotazioni, si conserva separatamente
- OGGETTO negativo
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SOGGETTO
Architettura - Conservazione - Seconda Guerra Mondiale - Danni di guerra - 1944
Pittori - Italia - Sec. 16. - Ambito bolognese
Architetti - Italia - Sec. 16. - Morandi, Antonio detto Il Terribilia
Architettura civile - Palazzi pubblici - Università degli Studi di Bologna - Loggiato superiore - Arcata XXIII - Soffitto
Emilia Romagna - Bologna - Palazzo dell'Archiginnasio- - <1562-1563>
Pitture - Affreschi - Decorazione pittorica parietale - Emblemi - Stemmi - Araldi - Cartigli
Seconda Guerra Mondiale - Danni di guerra - Macerie - Patrimonio librario
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MATERIA E TECNICA
VETRO
gelatina ai sali d'argento
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO E STORICO ARTISTICO
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ATTRIBUZIONI
Anonimo (xx Metà): fotografo principale
Morandi, Antonio Detto Il Terribilia (? -1568): architetto
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE ll Palazzo dell'Archiginnasio di Bologna o edificio delle “nuove Scuole” venne realizzato allo scopo di riunire in un solo edificio tutte le scuole dei Legisti e degli Artisti. Tra il 1562 e il 1563, il Legato pontificio di Bologna, cardinale Carlo Borromeo, ed il Vicelegato Pier Donato Cesi, vollero donare alla più antica e libera Università del mondo, un luogo dove poter riunire l'insegnamento universitario, fino ad allora disperso in varie sedi. Il progetto venne affidato all'architetto Antonio Morandi detto il Terribilia. Il palazzo presenta all'esterno una facciata in arenaria e cotto, con un lungo portico di 30 arcate e si articola in due piani attorno ad un cortile centrale, su cui si affacciano alcune delle antiche aule scolastiche e la Cappella di Santa Maria dei Bulgari in cui sono conservati i resti di un ciclo pittorico di Bartolomeo Cesi, ed un'Annunciazione di Denis Calvaert. Due grandi scaloni conducono al piano superiore che presenta 10 aule scolastiche e due aule magne tra cui la prestigiosa Stabat Mater. Le pareti delle sale, le volte degli scaloni e dei loggiati sono fittamente decorate con iscrizioni e monumenti celebrativi dei maestri dello Studio e con migliaia di stemmi (7.000 ca.) e nomi di studenti che, con la decorazione araldica, concorrevano ad enfatizzare la storia e il prestigio della tradizione accademica. In corrispondenza della Cappella dei Bulgari si trova il Teatro Anatomico, progettato dall'architetto Antonio Paolucci, detto il Levanti, nel 1637 per le lezioni anatomiche, ha una caratteristica forma ad anfiteatro completamente rivestita in legno. Il Palazzo dell'Archiginnasio cessò la sua funzione universitaria nel 1803, quando la sede dell'Università venne trasferita a Palazzo Poggi, trasformandosi nel 1838 in sede della Biblioteca Comunale. Alle 11.30 del 29 Gennaio 1944 inizia l'incursione aerea che distrugge i lati orientale e meridionale, la Cappella dei Bulgari, il Teatro Anatomico e le sale monumentali attigue del Palazzo dello Studio bolognese, l'Archiginnasio. Il cuore dello Studio, ridotto ad un mucchio di macerie, non fu seguito dall'incendio cosicchè la mattina successiva, come racconta il soprintendente Alfredo Barbacci (BAPB0202) si poté iniziare la triste opera di ricognizione dei danni. Già dalla mattina successiva al bombardamento, la Soprintendenza ai Monumenti guidata da Alfredo Barbacci e il Genio Civile, erano all'opera per il recupero di tutti i frammenti che si erano salvati al disastro. Contestualmente inizia la folta registrazione fotografica delle condizioni in cui versa l'edificio, che continuò per tutti gli anni Cinquanta del XX secolo, a cui parteciparono alcuni degli studi fotografici più conosciuti dell'epoca, fra cui Villani, Fototecnica, Zagnoli etc. La paternità della lastra in esame potrebbe, compatibilmente con il soggetto rappresentato e le caratteristiche tecnico-stilistiche, essere attribuita ad uno dei fotografi che in quegli anni vennero incaricati dalla Soprintendenza di eseguire la documentazione dello stato dei lavori di restauro e di cui si conservano le lastre, proprio nel fondo in esame. Purtroppo non ci sono documentazioni che attestino una responsabilità certa, pertanto è stato scelto un autore anonimo come fautore dello scatto del negativo in esame
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800640994
- NUMERO D'INVENTARIO N_002921
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0