Marzabotto/ Chiesa di S. Lorenzo di Panico - Facciata
Riprese dell'esterno e degli interni della Chiesa di San Lorenzo di Panico di Marzabotto, dopo i restauri del 1926-1928 (6 lastre)

negativo servizio, post 1928/03/21 - ante 1929

Il servizio fotografico è costituito da 6 lastre alla gelatina di formato 18 x 24, 5 verticali (da N_002297 a N_002301) e 1 orizzontale (N_002296). Tutti i negativi erano originariamente contenuti nella loro busta pergamina; tali custodie si conservano separatamente. Si segnala sul lato emulsione di tutti i fototipi, la presenza di un'iscrizione ad inchiostro rosso, successivamente coperta da un'etichetta che riporta un numero d'inventario. Sul lato emulsione della matrice N_002296, lungo il margine sinistro, è stato effettuato un parziale ritocco con vernice nera. Sui negativi sono visibili le impronte del portalastre

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Elementi architettonici - Absidi - Altari - Colonne - Archi
    Architettura romanica - Restauro
    Italia - Emilia Romagna - Marzabotto - Pieve di San Lorenzo di Panico
    Edifici di culto - Chiese romaniche - Sec. 12
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO E STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Bolognesi Orsini (ditta): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nella valle del Reno si trova la pieve di Panico dedicata a San Lorenzo, una delle chiese meglio conservate della montagna bolognese. Le forme così evidentemente romaniche, sono frutto di restauri e ripristini otto-novecenteschi, il primo dei quali ebbe luogo tra il 1892 ed il 1897 per conto dell’Ufficio regionale per la conservazione dei monumenti dell’Emilia, sotto la direzione dell’architetto e direttore regionale Raffaele Faccioli (1836-1914). E' dalla sua prima relazione sugli interventi, che si ricava la notizia che l'Ufficio “ottenuta dal Ministero l’approvazione del progetto medesimo, fece porre mano ai lavori che consistettero principalmente: nel restauro al tetto ed ai muri esterni; nella pulitura dagli scialbi che coprono la facciata principale; nella riapertura di finestre originarie nella facciata medesima e nei fianchi; e nella rimozione di parte dell’intonaco che copre l’antico e originario paramento delle pareti interne e delle colonne” (Faccioli 1898, p. 27, vedi BIB). Il recente studio di Renzo Zagnoni relativo alla Pieve di Panico, ricorda che secondo l’architetto Giuseppe Rivani, nei primi restauri ottocenteschi, venne anche demolito il campaniletto a vela che sovrastava la facciata sul lato destro dell’edificio. In questa prima fase, i restauri non intaccarono la struttura interna barocca, i cui altari laterali risultarono in essere sino al 1912 (lo testimoniano gli inventari redatti in occasioni delle numerose visite pastorali avvenute nel primo decennio del Novecento). Un secondo corposo restauro sotto la guida del soprintendente ai monumenti, architetto Luigi Corsini, avvenne tra il 1912 ed il 1913, nel corso del quale gli spazi interni furono riportati alle linee romaniche originarie (vedi servizio fotografico NCTN 0800633988: lastre da N. Inv. N_000304 a N. Inv. N_000306 e da N_000308 a N_000311). Il nucleo di negativi in esame, mostra invece la pieve di San Lorenzo di Panico dopo i lavori di restauro del 1926-1928, condotti dall'arciprete Don Pietro Vicinelli, dal Soprintendente Luigi Corsini (1863-1949) in collaborazione con l'architetto Giuseppe Rivani (1894-1967) e lo scultore Alfredo Biagini (1886-1952). L'intervento si attuò all'interno della chiesa e riguardò prevalentemente il ripristino del “presbiterio sopraelevato (...) che dalle tracce evidenti fornite dalle fondazioni dei muri perimetrali e delle colonne, in origine risultava sopraelevato, senza peraltro conservare sotto alcuna cripta” (Rivani, 1928): fu recuperato inoltre l'altare con originali frammenti di colonnette e fu ricomposta la scala centrale di accesso all'abside. L’operato dello scultore Biagini fu utilizzato per la sistemazione artistica del presbiterio, consistente nella ricostruzione dell’altare, degli amboni, del cancello presbiterale a plutei e pilastrini e del secondo recinto di transenne attorno all'ara. Contrariamente a quanto indicato sui pergamini datati 1926, i negativi in esame sono stati realizzati nel 1928. Il primo faldone contenente le pratiche della Pieve di San Lorenzo di Panico dal 1894 al 1969, nell'Archivio storico della “Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara”, conserva un articolo del 21 marzo 1928 scritto da Rivani per “L'Avvenire d'Italia”, in cui specifica che “si è proceduto e si procede tuttora sollecitamente a questo ripristino del presbiterio sopraelevato, che viene a donare all'interno della costruzione maggiore ricchezza e ancora migliori proporzioni (...)”. L'articolo è corredato da una fotografia scattata prima di questi ultimi restauri (nell'immagine compare il precedente altare). Il servizio fotografico in disamina eseguito dallo studio Bolognesi Orsini, è pertanto stato realizzato a fine restauri, dopo il 21 marzo 1928. Le immagini N_002296, 002297 e 002299 sono pubblicate in Chiese e santuari della montagna bolognese (vedi BIB, pp. 9-18). Attorno al 1919, i fratelli Alfredo e Angelo Bolognesi, in accordo con Armando Orsini, costituirono lo studio fotografico “Bolognesi Orsini”, dopo l'esperienza dell'atelier "Fotografia La Moderna"; la ditta fu attiva sino al 1934 - anno di morte di Orsini - in via Indipendenza 22. Ricorda Zucchini, nel suo prezioso contributo del 1957 in “La Mercanzia” (vedi BIB), che i fratelli Bolognesi erano abili e precisi, inoltre quando lo studio fu posto in liquidazione molto materiale fu acquisito da Luigi Corsini (1863-1949, dal 1894 nominato assistente-disegnatore dell'Ufficio regionale per la conservazione dei Monumenti dell’Emilia, tra il 1914 ed il 1933 fu soprintendente ai Monumenti dell’Emilia), dal Comitato per Bologna Storica e Artistica, nonché dallo stesso Zucchini
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641688
  • NUMERO D'INVENTARIO da N_002296 a N_002301
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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