BOLOGNA/ CHIESA METROPOLITANA DI S. PIETRO/ Sotterranei: veduta dei pilastri fondali/ dell'antica Chiesa romanica
Riprese dei Pilastri cruciformi romani nei sotterranei della Cattedrale metropolitana di San Pietro a Bologna, a gennaio del 1952 (3 lastre)

negativo servizio, 1952/01/00 - 1952/01/00

Il servizio fotografico è costituito da 3 lastre alla gelatina di formato 18 x 24, 2 verticali (N_002548, N_002549) e 1 verticale (N_002550). Sul lato emulsione della matrice è stato effettuato un ritocco con grafite per mascherare alcuni profondi graffi. Lo stesso negativo presenta una mascheratura sul lato emulsione realizzata con carta nera lungo il margine destro. Sui fototipi sono visibili le impronte del portalastre. Tutti i negativi erano originariamente contenuti nella loro busta pergamina; tali custodie si conservano separatamente

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Italia - Emilia Romagna - Bologna – Cattedrale metropolitana di San Pietro
    Elementi architettonici – Muri - Pilastri
    Scavi archeologici – Sec. 20
    Edifici di culto – Chiese – Sec. 10.-12
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI A. Villani & Figli (ditta): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La documentazione relativa alla chiesa di San Pietro a Bologna, tra il secolo XI e la prima metà del XII, è molto scarsa. Solo gli scavi archeologici del 1905 intorno all'attuale cripta, permisero di ipotizzare che la chiesa fosse costituita da tre navate, molto probabilmente larga 28 metri e lunga 37. Questi scavi diretti dal monsignore Luigi Breventani per conto del cardinale vigente Domenico Svampa, furono realizzati per creare un accesso diretto alla cripta mediante una scalinata discendente dalla gradinata del presbiterio. Nel corso delle indagini archeologiche furono rinvenuti la base di un pilastro cruciforme e un breve tratto del muro esterno meridionale nel quale si innestano, all'interno una semicolonna e un contrafforte a sperone all'esterno. Questi elementi esistono tuttora nei locali attigui alla cripta. Per consentire una maggiore visibilità delle liturgie che si svolgevano nel presbiterio, nel 1957 sotto l'episcopato del cardinale Giacomo Lercaro, fu tolto l'accesso diretto dalla navata alla cripta, ripristinando così la scalinata del presbiterio come si trovava prima del 1905. Il servizio fotografico in esame potrebbe essere stato richiesto in previsione dei lavori di ripristino del 1957 e documenta le tracce archeologiche di pilastri cruciformi della primordiale cattedrale di San Pietro. Come desunto dalle iscrizioni sui pergamini, i fototipi sono stati realizzati dallo studio fotografico bolognese A. Villani & Figli, nel mese di gennaio del 1952. Achille Villani (1870-1945) aprì nel 1914 a Bologna un atelier fotografico in via S. Stefano 24, all'interno della sua abitazione. In precedenza attorno al 1910, dopo aver intrapreso l'attività di decoratore e pittore, iniziò a collaborare con lo studio Camera di via Indipendenza, soprattutto con Giuseppe Camera figlio del fondatore Giovan Battista. Soltanto nel 1921 la sua ditta "A. Villani" venne registrata alla Camera di Commercio, iniziando così l'attività concorrenziale verso Felice Croci (1880-1934), nella riproduzione di opere d’arte e di architetture cittadine. Nel 1923 l'atelier fu spostato dall'abitazione privata di Achille allo stabile di via Piave 22 (oggi via Clavature). Qualche anno più tardi (1932) venne inoltre mutata la ragione sociale in A. Villani & Figli, dato che oltre al primogenito Vittorio (1905-1970), vi collaborava anche il secondo figlio Corrado. Lo studio si trasferì nuovamente nel 1935 in un locale più grande al civico 17 di via S. Stefano (nel complesso delle case Bovi-Beccadelli-Tacconi, restaurate qualche decennio prima da Alfonso Rubbiani), in quella che diverrà la sede definitiva. Dopo la morte del padre Achille, avvenuta il 6 aprile 1945, i tre figli Vittorio, Corrado e Aldo rifondarono nel novembre del 1949 in una società in nome collettivo la ditta A. Villani & Figli (poi dal 1953 mutata in S.r.L.). Vittorio ricoprì sempre il ruolo di addetto alla produzione fotografica, mentre i suoi fratelli si occuparono di curare l'amministrazione aziendale. Nel maggio del 1970, una settimana prima della morte di Vittorio, l'attività venne ceduta ad un gruppo di azionisti al cui vertice era il geometra Danilo Calzolari. Negli anni del boom economico l’azienda aveva visto infatti un consolidamento e un ampliamento dell’esercizio, con l’apertura di un laboratorio in Strada Maggiore 19 per lo sviluppo e la stampa delle immagini a colori (Villani ebbe l’esclusiva da Kodak per l’Emilia Romagna e la Toscana), oltre alla fondazione della Villani Decorazioni S.p.A. (ditta con una differente ragione sociale specializzata in gigantografie per arredamento)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641695
  • NUMERO D'INVENTARIO da N_002548 a N_002550
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI CORRELATI

LOCALIZZATO IN

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - A. Villani & Figli (ditta)

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1952/01/00 - 1952/01/00

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'