Frammenti della decorazione in terracotta della facciata della Chiesa del Corpus Domini a Bologna, il 31 ottobre del 1958

negativo, 1958/10/31 - 1958/10/31

La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola. Sul fototipo sono visibili le impronte del portalastre

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Ricostruzione postbellica - Guerra mondiale 1939-1945
    Italia - Emilia Romagna - Bologna - Chiesa del Corpus Domini
    Bombardamenti aerei - Danni di guerra - Guerra mondiale 1939-1945
    Decorazione architettonica - Elementi architettonici in terracotta - Sec. 15
    Elementi architettonici - Architravi - Capitelli
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI A. Villani & Figli (ditta): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Costruito fra il 1477 e il 1480 da Nicolò di Marchionne da Firenze e Francesco Fucci da Dozza, il Corpus Domini è uno dei santuari più cari alla devozione popolare. L'edificio è conosciuto anche con il nome di “Chiesa della Santa” in quanto in esso è conservato il corpo di Santa Caterina de' Vigri, fondatrice nel 1456 del primo convento di suore Clarisse a Bologna. Conservando la facciata rinascimentale, Giovan Giacomo Monti rimaneggiò l’edificio nella seconda metà del Seicento, in forma barocca. L’interno è a una navata, con cappelle affrescate da Marcantonio Franceschini e arricchito da sculture di Giuseppe Mazza. La chiesa deve però la sua notorietà all'esuberante portale in terracotta attribuito a Sperandio di Bartolomeo de' Savelli. Il santuario venne per la maggior parte distrutto dall’incursione aerea del 5 ottobre del 1943, che abbatté la facciata, il tetto, le volte della nave, alcune cappelle e la parte superiore dei muri di perimetro; inoltre distrusse e mutilò l’interna decorazione ad affresco e a stucco. I due negativi in esame (N_003335 e N_003336) fotografano una fase della ricostruzione postbellica, ovvero la ricomposizione dei frammenti in terracotta della decorazione architettonica, prima della loro ricollocazione sulla parete originaria della facciata. Le lastre mostrano la ricostruzione e l’integrazione dei pezzi mancanti in terracotta dei capitelli, dell’occhio (N_003335) e della sontuosa trabeazione (N_003336) del fronte: ovvero gli elementi architettonici che decorano il prospetto quattrocentesco della chiesa. Il recupero in corso dell'archivio fotografico SABAP, offre l'interessante opportunità di osservare l'evoluzione degli edifici e dei beni tutelati e restaurati dalla Soprintendenza ai Monumenti dell'Emilia. Nel caso della Chiesa del Corpus Domini pesantemente danneggiata dalle incursioni aeree della Seconda Guerra Mondiale, la prima fase di rispristino della facciata è documentata dalla lastra N_002183 (scheda di catalogo con codice univoco 0800641736) realizzata nel mese di maggio del 1946 in cui sono visibili i primissimi interventi di ristrutturazione; successivamente i negativi N_001453 e N_001455 (NCT 0800641747 e 0800641748) eseguiti nel 1948 mostrano l’esterno del santuario parzialmente ricostruito. Come desunto dalle buste, le due matrici sono state compiute dallo studio bolognese A. Villani & Figli (pergamino prestampato con intestazione della ditta Villani) il 31 ottobre del 1958 (data posta con timbro sulla busta pergamina). La datazione è confermata dalla comunicazione che il 12 agosto del 1958 il Soprintendente Raffaello Niccoli (1897-1977, in carica dal 1952 al 1960) invia al Presidente della Cassa di Risparmio di Bologna (ente finanziatore dei lavori di ripristino della Chiesa della Santa), in cui sottolinea che “Questa Soprintendenza ritiene di avere approntati i laterizi decorativi entro questo mese, così da poter iniziare i lavori di collocamento in sede di tutto il materiale verso i primi del prossimo settembre”. Tale documento è stato rintracciato all'interno del faldone “BO M 91/ Ex Chiesa e Convento del Corpus Domini o della Santa”, nell'Archivio storico della “Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara”, che conserva gli atti, i carteggi e i progetti relativi al complesso del Corpus Domini
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641883
  • NUMERO D'INVENTARIO N_003335
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • ISCRIZIONI sul pergamino: recto - STUDIO FOTOGRAFICO/ A. VILLANI & FIGLI S. r. L./ BOLOGNA/ VIA S. STEFANO, 17 - TELEFONO 23.640 - 64.640/ 31 OTT. 1958 [timbro inchiostro nero]/ Scatola N. / Lastra N./ CLIENTE/ OGGETTO/ OSSERVAZIONI/ STAMPE N./ CONSEGNA IL -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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