modello navale galera

ca 1590 - ca 1599

Modello di galera della fine del XVI secolo, a due alberi, a vele latine serrate ai pennoni; dallo stemma raffigurato sullo stendardo di poppa si desume che appartenesse alla flotta medicea. Lo scafo è costituito da un grosso telaio di legno, il posticcio, sporgente dal bordo e retto da mensoloni o baccalari. Questo comprende l’insieme dei banchi di voga, diciannove per lato, separato da una passerella per il comando e la manovra, la corsia, che va da poppa a prua. Su due grandi travi, dette correnti, costituenti la parte longitudinale del telaio, è impostato il remeggio della galera difeso da una balconata o “impavesata“. All’estremità della prua è appoggiata la rembata, bastione di prua, incorniciato da merli guelfi, al di sotto del quale sono quattro piccoli cannoni disposti ai lati del grosso cannone. Altre bocche di fuoco minori, dieci, sono distribuite tra i banchetti di voga. Dalla prua sporge uno sperone o rostro. Ai lati della poppa è fissato il timone. Un fanale sormonta la camera di poppa o ”carrozza“.L’alberatura del modello è ben proporzionata e composta di due alberi corti e ad un solo pezzo: al centro l’albero di maestra e, tra il castello di prua, quello di trinchetto. Ciascun albero ha una lunga antenna posta obliquamente ad esso, composta di due lunghi legni legati insieme: uno più lungo e sottile volto verso poppa, la penna, l’altro più corto e grosso orientato verso prua, il carro. Su ogni antenna è serrata una vela latina, gialla a riquadri azzurri, fissata alla nave mediante un cavo. Inesatta la verticalità degli alberi che nelle galere classiche erano inclinati verso prua. I remi presentano una decorazione d’oro a lisca di pesce.Gli alberi, le antenne, la poppa del modello sono arricchiti da cinque stendardi. Quello di poppa quadrangolare, in stoffa cremisi, è il contrassegno della casata a cui appartiene la galera: da notare lo stemma mediceo in forma di cartiglio d’oro su cui spiccano cinque palle rosse in circolo sormontate da una sesta azzurra. Stemma analogo ricorre anche sul rosso stendardo a due punte issato all’albero di trinchetto e sulla fiamma sempre cremisi issata all’antenna di maestra. Le due lunghe punte della fiamma sono arricchite da motivi vegetali in oro. Lo stendardo bianco issato all’albero di maestra mostra un piccolo crocifisso, al bordo decorazioni a stelle e ghirlande. L’antenna di trinchetto sorregge un piccolo stendardo bianco disteso sul pennone d’insegna. Vi è rappresentata una maternità racchiusa in un ovale azzurro da cui si dipartono raggi dorati. Motivi vegetali decorano le due punte dello stendardo.La carrozza, sovrastruttura con funzione di ponte di comando, è coperta da uno scheletro in legno che sorreggeva il tendale di copertura. Questa griglia culmina in una grossa trave, la freccia, che la attraversa interamente. La freccia, sulla quale è posto il grande fanale, termina con uno stemma recante le sei palle, insegna medicea. Un altro stemma, simile al primo, si trova nel fastigio di poppa. Le balaustre laterali sono interamente decorate ad intaglio. Per ogni lato tre riquadri, spartiti da pilastrini: i due laterali sono ornati da motivi di gusto tipicamente toscano, quello centrale, invece, reca una scena marittima. Al termine delle balaustre partono due arpie che sorreggono la parte sporgente della trabeazione superiore. Ai due lati, sotto la carrozza, stanno le spallette, da dove scendono le due scale d’imbarco. Il timone, azionato a barra, è ornato a rilievo; dal punto di congiunzione di timone e barra, sporge verso l’esterno una testa di serpente

  • OGGETTO modello navale galera
  • MATERIA E TECNICA corda
    legno/ intaglio/ pittura
    STOFFA
  • MISURE Altezza: 77 cm
    Lunghezza: 150 cm
    Larghezza: 35 cm
  • CLASSIFICAZIONE modello
    nautica
  • AMBITO CULTURALE Maestranze Pisane
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Poggi
  • INDIRIZZO Via Zamboni 33, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La galleria delle navi del Museo di Palazzo Poggi comprende dieci modelli di navi costruiti tra la fine del XVI secolo e gli inizi del XIX. Tra questi beni si conserva anche la galera medicea, appartenuta a Ferdinando Cospi.La galleria odierna ripropone la collezione della Camera della Geografia e della Nautica dell'antico Istituto delle Scienze, stanza creata nel 1724 grazie ad una donazione del marchese Marcantonio Collina Sbaraglia (1681/1744), nella quale confluirono carte geografiche, strumenti nautici e modelli in scala ridotta di vascelli e navigli (oggetti, in alcuni casi, già conservati presso l'istituto).Con l'avvento della Riforma napoleonica, nel 1802 i materiali vennero trasferiti all'Osservatorio astronomico della Specola, facente parte dello stesso complesso architettonico dove aveva sede l'istituto, Palazzo Poggi.In seguito, nel 1896, l'intera raccolta dedicata alla Geografia e alla Nautica, venne spostata ai Musei Civici di Bologna, dove rimase nascosta nei depositi, sino alla sistemazione nel 1937, presso il Rettorato dell'Università.Dal 2000, anno di apertura del museo, i modelli sono ritornati alla loro sede originaria, a Palazzo Poggi.Il modello di galera era parte delle collezioni del marchese Ferdinando Cospi (1606/ 1670), ricevuto in dono dal granduca di Toscana, Cosimo II de' Medici.Nel 1660 Cospi lasciò al Senato di Bologna la sua raccolta di reperti naturalistici, oggetti archeologici, strumenti e rarità varie, tra i quali anche alcuni modelli di navigli. Attualmente il Museo di Palazzo Poggi conserva tre esemplari provenienti dalla collezione Cospi, giunti all'Istituto delle Scienze nel 1744, e uniformemente attribuiti a maestranze toscane.Secondo l'inventario del Museo Cospiano, redatto da Lorenzo Legati nel 1677, questi tre modelli raffiguravano: "un vascello di forma tonda [il galeone mediceo]; una tartana [la galera medicea]; una galea [la galera dell'ordine di Santo Stefano]".E' lecito ipotizzare che il modello sia stato fabbricato a Pisa alla fine del XVI secolo, non in vista dei consueti fini (si conservavano i modelli delle imbarcazioni meglio riuscite per nuove produzioni e per l'addestramento dei naviganti), ma con uno scopo puramente ludico: per naumachie - frequentemente organizzate a Firenze - oppure come giocattolo per qualche rampollo della famiglia granducale.La galera inoltre, secondo quanto riferisce il Legati nella descrizione del Museo, "Fu del Montaigne celebre pittore francese, e, nel dipingere fortune di mare, inarrivabile: il quale se ne servì per esemplare di molti di quei legni marittimi, ch’egli dipinse“. Ancora oscura la figura di questo pittore olandese, Rinaldo della Montagna o Monsieur Montagne, operante in Italia nella prima metà del '600. Lavorò prevalentemente nell’Italia del Nord, ma, a detta del Baldinucci, fu anche a Firenze. Effettivamente alcuni dei suoi dipinti si trovavano nelle collezioni granducali, le stesse per le quali il Cospi operò come agente fiduciario dei Medici a Bologna
  • TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico non territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800691351
  • NUMERO D'INVENTARIO MPPNA004
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2013
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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