stereoscopio portatile

ca 1890 - ca 1940

Contenitore: scatola trapezoidale in legno sulla cui base minore incernierata sono alloggiate una coppia di lenti di ingrandimento. Sulla parte superiore del visore si trova un coperchio incernierato con uno specchietto incollato all'interno. La parte posteriore è chiusa da uno sportello scorrevole con vetro smerigliato. Due fessure longitudinali tra il visore e il vetro smerigliato permettono l'inserimento della lastra in vetro o della stampa con l'immagine stereoscopica. Funzione: visione di lastre e fotografie stereoscopiche di formato 8,5x17cm. Modalità d'uso: inserire la lastra o fotografia stereoscopica all’interno del visore attraverso le apposite fessure e guardare l'immagine attraverso gli appositi oculari. La visione della fotografia stereoscopica su carta avviene tramite la luce riflessa dallo specchio fissato sulla ribalta del visore. La visione della lastra stereoscopica avviene in trasparenza, controluce. Le lenti del visore aiutano gli occhi a sovrapporre le due immagini e a percepirle come una sola, ottenendo in questo modo l'effetto di tridimensionalità

  • OGGETTO stereoscopio portatile
  • MISURE Misura del bene culturale 1201354647: 16x17x10 cm
  • LOCALIZZAZIONE ICBSA (Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi)
  • INDIRIZZO Via Michelangelo Caetani, 32, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il primo prototipo di stereoscopio fu ideato nel 1832 da Sir Charles Wheatstone, che utilizzava coppie di disegni simili per ricreare l'effetto tridimensionale. Con l'avvento della fotografia, il dispositivo fu perfezionato, portando allo sviluppo dello stereoscopio a specchi. Successivamente, Sir David Brewster semplificò ulteriormente il design introducendo lo stereoscopio a lenti, che risultava più leggero, pratico e maneggevole. L'introduzione delle macchine fotografiche a soffietto anche gli apparecchi stereoscopici portatili. Le immagini stereoscopiche venivano osservate con appositi visori, le cui lenti aiutavano gli occhi a sovrapporre le due immagini, percependole come una sola (non erano più necessarie scatole con separatori centrali). Tra il 1850 e il 1870 vennero venduti migliaia di visori stereoscopici, anche economici, e milioni di stereoscopie, soprattutto raffiguranti paesaggi, monumenti e ritratti. Le riprese stereoscopiche erano perlopiù realizzate da fotografi professionisti, mentre gli amatori ne facevano un uso più limitato. Il commercio di immagini stereoscopiche, raffiguranti luoghi vicini e lontani, e la moda, diffusa tra le classi abbienti, di collezionarle in grandi quantità, si spiegano con il desiderio di scoperta del mondo che caratterizzò la seconda metà dell'Ottocento. Il successo della fotografia stereoscopica proseguì fino al 1930, con una breve ripresa negli anni '50 e '60. Il modello di visore stereoscopico descritto in questa scheda è un esempio di questa tipologia
  • TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201354647
  • NUMERO D'INVENTARIO 345282
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2024
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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