L’esordio della Puglia nel cinema italiano.

I luoghi del cinema muto
a cura di Paola Diomede

I primi esordi sugli schermi della Puglia e dei suoi paesaggi si devono alla breve attività della casa di produzione “Garganica Film”. A fare da sfondo alla storia, ambientata a Napoli, di Marcello, un venditore ambulante di focaccine e pizze che era solito invitare all’acquisto le passanti con “vieni a Marcello!”, nel film muto del 1923 “Maria… vieni a Marcello”, è la città di Lucera.

Pochi anni dopo, sempre alla “Garganica Film” si deve la produzione del film “L’intrusa” noto anche con il titolo “Una straniera a San Menaio”. Le scene del film ritraggono una località balneare dalla bellezza all’epoca sconosciuta lungo il litorale garganico, a pochi chilometri dal piccolo centro di Vico del Gargano.

Se l’esordio cinematografico della Puglia riguarda il Gargano e la Capitanata, l’ultimo film muto della storia del cinema italiano dal titolo “Idillio Infranto” (1931) ha come sfondo alcuni scorci della città di Bari con il suo Teatro Margherita, il Corso Vittorio Emanuele e le insegne del Palazzo Mincuzzi, in contrasto con il mondo rurale, testimoniato dai paesaggi della campagna murgiana di Cassano delle Murge, di Acquaviva e Santeramo e dal paesaggio dei trulli dei rioni Monti e Aia piccola di Alberobello, oggi patrimonio Unesco.

 “Idillio Infranto” nasce come produzione indipendente grazie alla “Apulia Cine”, fondata da Orazio Campanella, imprenditore di Acquaviva, che si adoperò per finanziare il film con la regia di Nello Mauri e Ida Mantovani nel ruolo di protagonista femminile. Si tratta di un film muto fuori tempo massimo, quando nella cinematografia italiana si era ormai imposto il cinema sonoro, ma che riveste un importante valore culturale per il cinema pugliese, fondato sul contrasto appartenenza – estraneità all’identità rurale della Puglia interna, che racconta la storia di un amore contrastato da ragioni di classe fra la figlia di un contadino e il figlio di ricchi proprietari terrieri. 

Rodolfo Longo, Vico del Gargano – veduta, post 1900 ante 1933, gelatina bromuro d’argento/carta, 1600366456 Catalogo Generale dei Beni Culturali
Rodolfo Longo, Vico del Gargano – veduta, post 1900 ante 1933, gelatina bromuro d’argento/carta, 1600366456

Bibliografia

Michele Mainardi, Silenzio, lasciatelo parlare. Il cinema in Puglia tra arte muta e sonoro, Lecce, 2019 , p. 487