Tomba romana in località San Lorenzo (tomba isolata ad incinerazione, area ad uso funerario)

Sanremo, ca I sec. a.C - ca I sec. d.C

Il colle di S. Lorenzo è un poggio prospiciente il mare, situato tra il Rio S. Bernardo ad ovest e il Rio Foce ad est, terminanti entrambi nel golfo di Sanremo. Si presenta, attualmente, interamente occupato da proprietà private (villette e giardini recintati; serre) e da infrastrutture (cisterne, area ristoro e viabilità stradale) a causa delle quali non è stato possibile effettuare alcuna ricognizione allo scopo di identificare un eventuale deposito archeologico ancora esistente. Nel 1928 si ha notizia del ritrovamento di una tomba romana ad incinerazione " ...immediatamente sotto le case che sorgono sulla vetta (150 m. ad Est della via alla chiesetta di S. Lorenzo, al confine propr. Moreno e Modena)…" (BAROCELLI 1928, p. 5), a pozzetto dentro argilla, coperta da tegole ed embrici posti di piatto. Nelle vicinanze vennero rinvenute tracce di rogo. Tra i materiali furono trovati una fibula a cerniera, una coppa emisferica e una patera frammentarie in terra sigillata di imitazione aretina (rotte intenzionalmente nello svolgimento di un rituale) di cui una con bollo OFAB (attualmente conservati al Museo Archeologico di Torino). In base al materiale, la sepoltura è databile alla prima metà del I secolo d.C.. Nel 1967 venne consegnato al Museo Archeologico di Sanremo dal Sig. Pistone un sigillo di bronzo con l'iscrizione VRBICIA VIVAS, attualmente visibile nelle vetrine dello stesso. Il sigillo, databile al II secolo d.C., indica la presenza nella zona di un "fundus Urbicius" legato alla presenza di una omonima gens. L'indicazione della provenienza, data oralmente da chi lo consegnò, è la regione Solaro, situata sulle pendici occidentali del colle ove sorge la Cappella di San Lorenzo. Medesima provenienza hanno anche gli altri due oggetti esposti nella vetrina: un unguentario in vetro di forma globulare (forma ISINGS 68) e una armilla a spirale, trovati in precedenza e consegnati anche questi al Museo (provenienti probabilmente anche questi da sepolture). Ancora negli anni '70 sembra che alcune ricognizioni di superficie svolte nella zona portassero al ritrovamento di materiale ceramico (campana B, sigillata aretina, gallica e chiara) sempre in proprietà Moreno (LAMBOGLIA 1979-80). Purtroppo però, non è stato possibile determinare il punto esatto di tutti questi rinvenimenti. Viene indicata anche la possibilità che sul colle esistesse un abitato ligure preromano per la presenza del toponimo "Poggio Castellaro" (presente, in base alle notizie, su alcuni documenti d'archivio), ormai non più in uso (STRINGA 1983; MASTRANTUONO 2002), la cui presenza però non è supportata da alcun ritrovamento archeologico. Tra i materiali conservati al Museo Archeologico di Sanremo (databili tra il I e il IV secolo d.C.) sono presenti alcuni frammenti di ceramica fine (sigillata sud-gallica; sigillata tardo-italica; sigillata africana), frammenti di anfore (tra cui un probabile frammento di gauloise e uno di anfora spagnola), frammenti di laterizi, una scoria di fusione ed infine diversi frammenti di ceramica invetriata medievale

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