Senise (insediamento)

Senise, PERIODIZZAZIONI/ ARCHI DI PERIODI/ età del ferro, età medievale

Senise è situata sul medio corso del fiume Sinni sulla confluenza con l'ampia vallata del Serrapotamo, suo affluente principale. Occupa una favorevole posizione topografica in un territorio collinare ricco di acque ed economicamente importante per la presenza di una vasta e fertile nicchia parafluviale pianeggiante nota come 'Giardini di Senise' sulla destra del corso del fiume e attualmente sede di un ampio bacino lacustre artificiale. Dal fondovalle e dalla confluenza col Serrapotamo si irradiano diversi itinerari di dorsale diretti verso l'interno e verso gli adiacenti bacini idrografici. Il territorio di Senise è infatti inserito all'interno del vasto comprensorio agrino-sinnico ricchissimo di testimonianze archeologiche di varie epoche e relative a realtà insediative anche di grande rilevanza storica. Le prime notizie di rinvenimenti archeologici risalgono al 1916 quando A. De Rinaldis pubblica una serie di oggetti di oreficeria altomedievale rinvenuti in località Pantano (area attualmente sommersa dal bacino artificiale). Le oreficerie e alcuni oggetti di arredo liturgico successivamente ritrovati furono conservati nei Musei di Siracusa, Reggio Calabria e Napoli a causa dei momenti diversi di ritrovamento. Le diverse vicende e modalità di ritrovamento nonché lo stesso inquadramento storico dei manufatti sono stati di recente oggetto di una esaustiva edizione. È probabile che il luogo di ritrovamento corrispondesse a un piccolo edificio di culto con annessa necropoli posto lungo un incrocio tra il fondovalle e la confluenza con la fiumarella di S. Arcangelo. Rinvenimento successivo nell'area di Senise, come si evince dall'archivio del Museo di Reggio Calabria, è quello di una tomba preistorica avvenuto nel 1937 in contrada Fanello. Conteneva una ciotola e una cuspide silicea di notevole lunghezza, probabilmente un pugnale. Nei decenni passati il territorio di Senise era comunque noto come area di importanti rinvenimenti archeologici dispersi sul mercato antiquario clandestino. Una collezione locale, donata all'Amministrazione Comunale ed attualmente esposta presso la stessa sede del Comune, comprende una serie di produzioni vascolari di facies enotria, con forme acrome o con decorazione subgeometrica bicroma (VII-VI sec. a.C.) e, soprattutto, di facies lucana (IV-III sec. a.C.), con vasi a figure rosse o a vernice nera riferibili ad ateliers di ceramisti operanti nell'ambito del bacino agrino-sinnico. Un intervento di urgenza effettuato nel 1981 in contrada Rotalupo, in area leggermente dominante il fondovalle e l'area dei cd. 'Giardini', in terreno di riporto proveniente da uno sbancamento non identificato, aveva consentito il recupero di una serie di vasi a vernice nera, a figure rosse, e di alcune lekythoi a fondo bianco, in genere di importazione attica. Alcune forme potrebbero essere di produzione metapontina per la presenza sul fondo di trademarks incisi con lettere di tipo acheo. Il corredo, databile nella prima metà del V sec. a.C., sembra poter essere riferibile ad un personaggio maschile di alto livello sociale della locale comunità enotrio-italica segnato anche dalla presenza di un elmo bronzeo del tipo 'a pileo' Nel 1991 un sequestro effettuato dalla Guardia di Finanza nella vicina S. Costantino Albanese ha consentito il recupero di una serie di vasi a vernice nera e a figure rosse di produzione lucana, in parte provenienti da corredi funerari recuperati probabilmente nella contrada Cappuccini di Senise. Un corredo maschile doveva essere di particolare rilevanza per la presenza nel materiale sequestrato anche di frammenti di strumentari in piombo dell'oikos (alari, spiedi), di cinturoni in bronzo, di patere bronzee e di frammenti di una rara corazza a tre dischi di tipo sannitico. Nel 1999, nel corso dei lavori di sorveglianza di cantieri edili sempre in contrada Cappuccini, è stato recuperato un piccolo nucleo di sepolture ad inumazione supina, di facies lucana, con corredi della seconda metà del IV sec. a.C. costituiti da vasi a figure rosse e a vernice nera. In un caso è presente un cinturone bronzeo di tipo italico. Nel 2001 è stato pubblicato il risultato delle ricognizioni di superficie condotte sistematicamente nel territorio di Senise dalle Cattedre di Topografia Antica della Seconda Università di Napoli e dell'Università di Bologna. Dai risultati delle ricerche effettuate emerge un territorio ricchissimo di testimonianze archeologiche databili fin dall'età del Bronzo - come nel caso del sito di contrada Montagnola- e poi soprattutto tra la fase enotria dell'avanzata età del Ferro (VII-VI a.C.)- con il sito di località Tre Confini sul limite con il territorio di Roccanova-e l'età tardoantica e altomedievale. Ad età tardomedievale si riferiscono dei materiali ceramici provenienti da fosse di scarico scavate in località Rotalupo. Altri materiali coevi e di epoca più tarda provengono dall'area del complesso monastico di S. Francesco

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