centro storico, montano, Solopaca (XII)

Solopaca, XII

Solopaca è un centro di montagna, sorto nel Medioevo in un territorio popolato sin dalla più remota antichità; patria di un vino molto rinomato, ampiamente commercializzato, è sorretto inoltre dalle tradizionali attività rurali, dall'industria e dal commercio. Il territorio è caratterizzato da sensibili oscillazioni altimetriche: si sviluppa, infatti, in parte ai margini della pianeggiante Valle Telesina, una delle aree più fertili dell'intera provincia, e in parte sui fianchi del massiccio del Camposauro; l'abitato, così, è da un lato dominato da ripide pareti montane, ricoperte da pinete e boschi di faggio, orniello, acero, roverella e carpino, mentre dall'altro lato si affaccia sullo scenario eminentemente rurale delle sponde del fiume Calore. La parte montana del comprensorio solopachese, contraddistinta dalla presenza di vasti banchi di tufo, pietraie e pareti verticali, costituisce l'habitat di numerose varietà di uccelli e di rettili nonché di volpi e cinghiali

  • OGGETTO centro storico montano
  • CARATTERI AMBIENTALI Solopaca è un centro posto sul versante sinistro della valle del fiume Calore, noto come luogo di produzione di uve pregiate
  • LOCALIZZAZIONE Solopaca (BN) - Campania , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Procusi, Solopaca (BN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Abitata sin dal XII secolo a.C. Solopaca fece parte della colonia romana di Telesia. L'attuale abitato ebbe origine in età medievale dall'aggregazione di alcuni villaggi e casali posti intorno al castello normanno di San Martino. Nel XII secolo compare nel Catalogus Baronum come feudo del conte Roberto di Caserta. Nel 1268 Carlo I d'Angiò concesse la contea di Caserta e i suoi possedimenti a Guglielmo di Belmonte. Più tardi il feudo appartenne ai Sanframondo, ai Della Leonessa e ai Gaetani; successivamente fu suddiviso tra la famiglia Monsorio e i Carafa. Nel 1574 fu acquistato dai Ceva Grimaldi di Genova, che promossero un notevole miglioramento urbanistico ma furono anche portatori di violenze e soprusi. Nel 1764 il feudo passò al demanio regio, poi fu acquistato dal duca di Campolieto Lucio Sangro, il cui successore, il duca di Casacalenda, ne fu l'ultimo feudatario. Risale al XV secolo la chiesa di San Martino, con ampia scalinata a doppia rampa: all'interno, a un'unica navata con transetto e abside, conserva pregevoli affreschi del 1784. Stucchi barocchi e un campanile vanvitelliano abbelliscono la chiesa seicentesca del Santissimo Corpo di Cristo, coeva di quella di San Mauro, decorata con affreschi e stucchi del XVIII secolo. Tra gli esempi di architettura civile spicca il palazzo ducale, del Seicento. Numerose sono inoltre le testimonianze archeologiche: alcune ville rustiche romane custodiscono, tra l'altro, torchi per la spremitura delle olive e del vino. Il terremoto del 1980 causò danni rilevanti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500916840
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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