centro storico, di pianura, produttivo, commerciale, Foggia, Fogia (denominazione storica), Sancte Marie de Fogia (denominazione storica, 1090) (XI)

Foggia, 1090 - 1090

Insediamento caratterizzato da quartieri storici di formazione, situato Nord ovest rispetto al capoluogo di Provincia, Bari. Presenta funzioni di culto, produttive, artigianali e residenziali. I collegamenti interni sono pedonali e carrabili. Foggia sorge nel cuore del Tavoliere, tra il torrente Celone e il fiume Cervaro, all'incrocio di importanti vie di comunicazione

  • OGGETTO centro storico di pianura, produttivo, commerciale
  • CARATTERI AMBIENTALI Foggia sorge pressappoco al centro del Tavoliere delle Puglie, a 70 metri sul livello del mare, la città è situata in una sorta di conca, cioè in un'area più bassa rispetto alla quota media della vasta pianura che la circonda
  • LOCALIZZAZIONE Foggia (FG) - Puglia , ITALIA
  • INDIRIZZO via Arpi, Foggia (FG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il sito interessato dalla città medievale aveva ospitato alcuni villaggi neolitici. La prima attestazione del casale Sancte Marie de Fogia risale al 1090. Il territorio si presentava ricco di acquitrini, circostanza che ha favorito il sorgere della leggenda del rinvenimento miracoloso di una immagine della Vergine (cosiddetta Iconavetere), identificata con la tavola dipinta conservata tuttora nella cattedrale, che sarebbe all’origine della fondazione di una prima chiesa intorno alla quale si sarebbe sviluppata Fogia. Nel giro di pochi decenni Foggia diviene castrum e nei suoi dintorni si sviluppano vari sobborghi. Durante il Medioevo sono attestate varie chiese. La città occupava l'area del centro storico (cosiddetta "testa di cavallo" a causa della forma) tra le vie Manzoni, Fuiani, della Repubblica e corso Garibaldi, sviluppandosi irregolarmente intorno dalla via principale (via Arpi) ed era divisa in vari quartieri (pittagia) e sobborghi. La città ha grande rilievo in epoca federiciana, quando assurge al ruolo di regalis sedes inclita imperialis. Nel Duecento la città conosce il fervore artistico di alcuni fra i cantieri più importanti per la storia dell’arte pugliese: la collegiata di Santa Maria e del palazzo imperiale, dai quali prende le mosse la cosiddetta Scuola di Foggia, alla quale si legano i nomi del Protomagister Bartolomeo e degli scultori Gualtiero e Nicola di Bartolomeo. Il palazzo è andato completamente distrutto. Il volto medievale della città, a parte l’impronta lasciata dai vecchi quartieri alle strade che si dispongono irregolarmente ai lati di via Arpi, è perduto a causa dei danni provocati sia da vari terremoti avvenuti in epoca moderna (il più rovinoso nel 1731), sia dai bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondiale. Con l’avvento della dinastia angioina Foggia conserva il ruolo di importante centro amministrativo, amplificato da Alfonso d’Aragona con la riorganizzazione della transumanza e la creazione della Dogana della mena delle pecore, nel 1443. Per consentire il transito delle greggi viene allestita una rete di tratturi e vengono disposte periodiche reintegre nei casi di occupazioni indebite. In occasione della reintegra del 1651 viene eretta una guglia sormontata da una statua di Filippo IV nel punto d’origine del tratturo Foggia-L’Aquila. Durante la seconda metà del XV secolo si delinea il volto moderno che sarà mantenuto fino al terremoto del 1731. Nelle vedute dei secoli XVI-XVIII la città appare compatta, cinta da mura e dotata di cinque porte: Ecana o Piccola, San Tommaso, San Domenico, Reale, Grande, delle quali sopravvive solo l’ultima, inglobata nel Palazzo Arpi. Punti nodali sono la collegiata di Santa Maria, attuale cattedrale, l’antico Palazzo della Dogana e la via Arpi, intorno ai quali sorgono le residenze delle famiglie più abbienti. Con la ricostruzione seguita al terremoto del 1731 l’abitato si espande oltre le mura, dove erano disposti vari monasteri. Con la creazione della nuova parrocchia di San Giovanni Battista assume importanza la piazza denominata Piano della Croce o delle Fosse, dove si svolgeva il mercato del grano e del bestiame. Un quartiere popolare, costituito da abitazioni basse e impianto irregolare, sorge fuori le mura: Borgo delle Croci, nei pressi del complesso della chiesa di Monte Calvario. Pochi edifici di epoca moderna sono precedenti alla ricostruzione barocca seguita al terremoto settecentesco (chiesa del Purgatorio, portale e cappelle del Monte Calvario, palazzo della Dogana Vecchia, palazzo De Vita, palazzo Marzano, palazzo De Nisi); dopo tale evento, inoltre, la mancanza di un piano regolatore comporta la ricostruzione disordinata degli edifici che spesso ricalcano gli antichi siti. Un’innovazione si ha con la costruzione del nuovo palazzo della Dogana, attuale sede della Provincia, che induce alcune famiglie a costruire nelle sue adiacenze i loro palazzi: sorge così Piazza XX Settembre. La città conosce un nuovo momento di crescita economica e demografica nel XIX secolo: vengono edificati il teatro U. Giordano, la villa comunale con il prospetto monumentale, il palazzo della Banca Nazionale attuale sede dell’Accademia di Belle Arti, il complesso dell’Opera Pia L. Scillitani, la chiesa di San Francesco Saverio. Personalità di rilievo, nella realizzazione del volto neoclassico fu Luigi Oberty. A partire dagli anni Venti del Novecento la città adotta un piano regolatore che modifica alcuni tratti del centro storico, con la distruzione di alcuni quartieri o edifici a volte rilevanti; vengono realizzate ingenti opere edilizie, con l’intervento di celebri architetti come Marcello Piacentini, Armando Brasini e Concezio Petrucci: il palazzo del Governo, il palazzo degli Studi, il palazzo degli Uffici Statali, l’Opera Nazionale Combattenti poi Consorzio di Bonifica, l’Opera Pia M. G. Barone, il palazzo del Podestà attuale sede del Comune, il palazzo dell’Acquedotto, il Deposito Cavalli Stalloni, la chiesa di San Michele Arcangelo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600365360
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Barletta-Andria-Trani e Foggia
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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