centro storico, murato, Oriolo, Riolo (denominazione storica, XVII sec.), Castrum Ordéoli (denominazione storica, 1269), Ordeolum (denominazione storica, 1221), Kastrou Ourtzoulai (denominazione originaria, 1117) (XII)

Oriolo, 1117 - 1117

PAESAGGIO URBANO: punti di vista sono Piazza S. Giorgio e il Castello. SISTEMA VIARIO: il percorso matrice è Corso Vittorio Emanuele ed il percorso di fondovalle è S.S. 481. SISTEMA EDILIZIO: il sistema edilizio è organizzato in rioni. Il centro storico di Oriolo è di origine medievale e si caratterizza per l’agglomerato urbano che sorge arroccato su un alto promontorio che domina la vallata del bacino del Ferro. L’impianto urbanistico originario si concentra nel nucleo posto nella zona più elevata del centro in corrispondenza del castello e di ciò che rimane delle mura di cinta. Al centro storico si accede attraverso Porta San Giacomo da cui parte l’unico asse stradale che attraversa l'abitato insinuandosi tra le piccole cellule abitative in maniera irregolare. L’assetto viario del centro si caratterizza essenzialmente per le vie strette, piccoli vicoli e gradini ricavati dalla roccia. Numerose abitazioni presentano imponenti portali in pietra scolpiti a mano da artigiani locali. Di particolare pregio, tra le abitazioni civili, palazzo Giannettasio, casa natale del chirurgo oriolese Nicola Giannettasio, con pareti e soffitti affrescati, il quattrocentesco palazzo Toscano e Palazzo Santo Stefano. SISTEMA DIFENSIVO: cinta muraria di epoca medievale. Resti di cinta murarie risalenti al sistema difensivo edificato contestualmente al castello di epoca medievale. Castello a pianta quadrangolare con corte interna e torri angolari in stile normanno. Il castello di Oriolo ha origini incerte e rientra nel sistema di castelli e torri di guardia costruiti nella fascia costiera dell’alto Ionio come difesa dalle insidie provenienti dal mare. Le principali emergenze della fortificazione si fanno risalire a epoca normanna. A pianta quadrangolare con corte interna, la struttura originaria presentava quattro torri angolari cilindriche in stile normanno ed il mastio. Inseguito ad un movimento franoso registratosi ai primi del Novecento crollarono le due torri a Nord. Residenza dei signori Pignone del Carretto, il castello di Oriolo subì numerosi interventi che ne hanno manomesso e modificato l’impianto volumetrico compromettendone la lettura delle strutture originarie. Negli ambienti della torre a Sud si conservano affreschi di XVII secolo

  • OGGETTO centro storico murato
  • CARATTERI AMBIENTALI CARATTERIZZAZIONE DEL TERRITORIO: il territorio immediatamente circostante il centro storico di Oriolo è compreso nella fascia interna dell'Alto Ionio cosentino e costituisce parte dei primi contrafforti montuosi dell'Appennino Calabro-Lucano. DESCRIZIONE GEOGRAFICA: il borgo antico di Oriolo sorge su uno sperone di arenaria cementata e massiccia. Domina la valle del Ferro, solcata dall'omonimo fiume, una volta noto come fiume Acalandro. L'Acalandro era il confine fra la Siritide e la Sibaritide. La Sibaritide si estendeva dal fiume Trionto all'Acalandro e la Siritide dall'Acalandro al fiume Aciris (Agri)
  • LOCALIZZAZIONE Oriolo (CS) - Calabria , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Pietro Toscani, Oriolo (CS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Si ignorano le origini preistoriche e protostoriche, tuttavia dalle fonti emergono dati che attestano la presenza di insediamenti di età ellenistica nell’area circostante l’attuale insediamento urbano di Oriolo. In particolare sono stati rinvenuti reperti archeologici di IV-III secolo a.C. in località Timpone Cecco marino e Gattuzzo consistenti rispettivamente in un arredo tombale femminile e in semplici tombe di popolazioni rurali. Si ipotizza che la fortezza di Oriolo, Kastron Ortzoulon, risalga a questo periodo e venne edificata allo scopo di difendere la via commerciale che correva lungo la linea di confine fra Siritide e Sibaritide, segnata dal fiume Ferro allora denominato Alacandro. Il nome di Oriolo figura in Strabone tra le trenta colonie di Thurio che nel 333 a.C. recuperarono l’indipendenza. L’edificazione del centro storico di Oriolo si fa tradizionalmente risalire al X secolo quando gli abitanti della costa ionica furono costretti a trasferirsi nell’entroterra in cerca di luoghi più riparati per sfuggire alle invasioni saracene. La storia di Oriolo diviene maggiormente documentata a partire dall’anno 1000, grazie a numerosi atti notarili in cui viene citato come Civitas o Kastron. In un atto del 12 settembre 1015 è registrata la donazione del monaco Nicone di Oriolo del castello di Piera Ceci e del monastero di S.Anania all’egumeno Luca stabilendo che nel circondario del castello si potessero edificare case di civile abitazione in cui i profughi potessero trovare riparo dalle incursioni degli “Infedeli”. In atti successivi ritroviamo toponimi diversi riferiti al centro abitato: Kastron Ourzoulon (1117), Ortzoulon (1131), Orgilon (1132),Orghilon (1186). Le vicende feudali di Oriolo hanno inizio nel 1221 con la donazione di Federico II al venerabile abate Palumbo ed al convento cistercense di S. Maria del Sagittario delle terre e di una grande foresta nel territorio di Oriolo in località Ventroso. In seguito alla caduta del sovrano svevo il feudo di Oriolo passò sotto il controllo del re Carlo II d’Angiò che lo detenne fino al 1278, anno in cui risulta Signore di Oriolo Calgano della Marra. In seguito alla congiura dei Baroni del1403 il feudo fu incamerato dalla Corona fino alla seconda metà del XV secolo quando divenne feudo dei Sanseverino, principi di Salerno. Oriolo rientrò tra i feudi calabresi sottratti dal re di Napoli Federico III d’Aragona a Guglielmo Sanseverino, accusato di aver appoggiato la discesa di Carlo VIII nel Regno di Napoli. Nel 1507 Oriolo figura sotto Giovanni Lopez Vergara il cui figlio, Giovan Giacomo, nel 1528 parteggiò per i Francesi e fu spodestato. Il feudo ritornò così alla famiglia Sansaverino nella figura del principe Ferrante. In data 3 novembre 1552 Marcello Pignone acquistò la Baronia di Oriolo, confiscato dalla regia Corte ai Sanseverino, per dodicimila Ducati. La famiglia Pignone era originaria della Provenza e giunse in Italia al seguito di Carlo I d’Angiò. Nel 1558 Marcello Pignone fu nominato Marchese di Oriolo con privilegio del re Filippo II di Spagna, così Oriolo venne elevato da Baronia a Marchesato. Marcello sposò donna Fulvia Gattinara, figlia di Antonino Conte di Castro e di Porzia Colonna, cugina di secondo grado di Caterina dei Medici, figlia di Lorenzo il Magnifico. Con questo matrimonio i Pignone diventarono Pignone del Carretto. La famiglia Pignone mantenne il feudo fino al 1890, anno in cui liquidarono con una vendita tutte le loro proprietà. In questo periodo il castello di Oriolo divenne la dimora preferita dai Pignone, che lo arricchirono di pitture e cicli iconografici rendendolo una splendida residenza nobiliare. Nel 1647, sull’onda della rivolta napoletana capeggiata da Masaniello, gli abitanti di Oriolo si ribellarono al Principe ed occuparono il castello. Con il nuovo Ordinamento Amministrativo disposto dalla Repubblica Partenopea, in particolare dal Generale Championnet, Oriolo venne collocato nella giurisdizione del Cantone di Tursi. La legge del 19 gennaio 1807 trasferì il centro nel Distretto di Castrovillari
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800174331
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Cosenza
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1117 - 1117

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'