Ritratto del beato Amedeo IX di Savoia

dipinto, post 1610 - ante 1650

Il personaggio è rappresentato a mezzo busto, con taglio poco al di sotto della spalla. Il corpo e il viso, imberbe, sono ruotati di tre quarti. Porta i capelli a caschetto con corta frangia. Sul capo poggia una corona aperta ornato da perle e pietre preziose. Indossa una tunica a girocollo ornato da motivi fogliacei e floreali e, al di sopra, il manto di ermellino chiuso da un fermaglio mistilineo con pietra preziosa. Al collo pende il collare dell’ordine della SS.ma Annunziata. Fondo unito di colore scuro. In alto a sinistra stemma dinastico. La tela è posta entro una cornice di formato e luce rettangolare, in legno intagliato e dorato. Tipologia a cassetta. Battuta liscia. Fasce modanate

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 68.5 cm
    Larghezza: 53.5 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera, come indicato nell’inventario redatto da Noemi Gabrielli nel 1951, raffigura il duca Amedeo IX (Thonon-les-Bains, 1435 – Vercelli, 1472) con fattezze giovanili, iconografia discretamente diffusa del principe. Fu beatificato nel 1677 da papa Innocenzo XI Odescalchi. Poiché, tuttavia, egli è qui rappresentato con attenzione nei dettagli dell’abbigliamento, ma senza l’aureola o almeno un alone di luce intorno al capo, l’opera è da collocarsi cronologicamente prima della ufficializzazione del culto. I caratteri di stile suggeriscono una datazione nel corso della prima metà del XVII secolo, fase nella quale Casa Savoia sostenne la diffusione dell’iconografia dell’antenato per favorire il processo di beatificazione. La tela è allestita all’interno di una ampia serie iconografica sabauda che include principalmente opere risalenti al XVII secolo, benché esse rappresentino esponenti del casato a partire dall’età medievale. La maggior parte dei dipinti pervennero in questa sede a seguito del dono del castello di Racconigi al principe di Piemonte Umberto di Savoia da parte di suo padre, Vittorio Emanuele III, nel 1929. Il primo volle collocare in questa residenza, analogamente a quanto dispose per i suoi appartamenti in Palazzo Reale a Torino, le sue raccolte di iconografia sabauda e dinastica, con attenzione anche alle famiglie regnanti che, nei secoli, avevano stretto alleanza con Casa Savoia. Queste opere, collezionate a partire almeno dal 1919, pervennero a Racconigi per selezione dall’arredo di altre residenze sabaude dei territori ereditari o acquisite dopo l’unità d’Italia, oppure furono donate o ancora acquistate sul mercato antiquario, o da famiglie dell’aristocrazia piemontese e del territorio nazionale. L’allestimento della Galleria cosiddetta dei ritratti, collocata nel padiglione di levante con prosecuzione nell’attigua galleria dei cardinali, è attestato nell’inventario stilato da Noemi Gabrielli all’inizio del sesto decennio del Novecento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399640
  • NUMERO D'INVENTARIO R 5615
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 5615 (giallo) - numeri arabi -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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