ara funeraria, frammento - produzione Italia settentrionale (prima metà sec. II)

ara funeraria, 100 - 149

Sul lato frontale dell'ara, priva della parte inferiore, corniciata da un listello e da una cornice a gola (lavorata a martellina come le superfici piane) è scolpita l'iscrizione funeraria incisa a scalpello. Caratteri capitali a solco a sezione angolare; punti divisori a forma di triangolo. Le facce laterali del dado presentano una analoga corniciatura, delimitante un campo in cui compare a rilievo al centro la figura di un erote (mutilo dalle ginocchia in giù). Il lato posteriore del dado, sbozzato a spuntatura, presenta una corniciatura analoga a quella degli altri lati, ma il campo è risparmiato. Il coronamento, impostato su una cornice aggettante decorata da un breve listello è una modanatura a gola rovesciata, presenta una foculus rettangolare decorato sulla fornte da due volute simmetriche montanti e congiunte al centro in alto; tali volute nascono, in base a un criterio soltanto decorativo, da due pulvini stretti al centro da una fascetta e che fiancheggiano il foculus

  • OGGETTO ara funeraria
  • MATERIA E TECNICA marmo di Carrara/ scultura
  • AMBITO CULTURALE Produzione Italia Settentrionale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Ducale
  • INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Rinvenuto nel 1866 nel comune di Suzzara, in località Casali (I.G.M. F. 74 T NO), il monumento funerario fu trasferito a Mantova nel Palazzo Ducale nel 1915 a seguito della convenzione tra lo Stato Italiano e il Comune di Mantova. Il pregio formale del monumento contrasta con la genericità dell'iscrizione: il defunto, un bambino di pochi anni, presenta solo il cognomen Martialis (per cui cfr. Kajanto), piuttosto comune in Cisalpina, mentre il dedicante, pure indicato dal solo cognomen, Eutychus, tradisce in questo la propria origine greco-orientale; il che lascia supporre che fosse schiavo o liberto. Questo cognomen inoltre è diffuso per lo più nella zona orientale della Cisalpina (cfr. CIL). Dal punto di vista cronologico, la presenza della forma D.M., diffusa in Italia settentrionale verso la fine del I secolo d.C., fra l'altro slegata sintatticamente dal resto dell'epigrafe, lo scarso rilievo delle corniciature e il classicismo delle figure degli eroti (sulla cui origine formale cfr. Marchini), per le quali si rileva interessante il confronto con l'erote funerario degli Uffizi, di età adrianea (cfr. Mansuelli), consentono di considerare probabile una datazione dell'ara alla prima metà del II secolo d.C
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300075497
  • NUMERO D'INVENTARIO Gen. 12176
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 1983
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • ISCRIZIONI D(is) M(anibus) / Martialis/ vixit ann(os) /IIII m(enses) V d(ies) [---] Eutychu[s]/ [---] - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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