vaso

dipinto, ca 1536 - ca 1538
Giulio Romano (bottega)
1499 ca./ 1546

Affresco strappato e applicato su tela, senza telaio

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Giulio Romano (bottega)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Ducale
  • INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'affresco è stato strappato in epoca imprecisata, ma forse non prima del 1960, dall'esterno dell'appartamento di Troia. Pur in mancanza di qualsiasi riscontro fotografico o archivistico, si può infatti idealmente riposizionare il frammento sul muro prospiciente l'abside della basilica di Santa Barbara, all'incirca in corrispondenza della sala dei Cavalli. La decorazione pittorica esterna dell'appartamento di Troia (su cui L'OCCASO 2009b, p. 28) non è di agevole lettura poiché particolarmente lacunosa e forse realizzata in due diversi momenti; voltando le spalle alla basilica palatina le pitture sono scandite su quattro ordini nella parte sinistra, su tre in quella destra, anche perché questo corpo di fabbrica è più basso di alcuni metri; la differenza di quota corrisponde a due diversi edifici, uno completato entro gli anni Venti del Cinquecento e uno (verso sud) aggiunto da Giulio Romano. La zona inferiore della parete esterna è decorata da un finto bugnato, chiuso in alto da un cornicione con una fascia forse a tortiglione, sopra il quale si aprono vedute paesaggistiche, che immagino intervallate da pilastri di cui comunque non resta traccia. La decorazione a paesaggi degli esterni, avversata da Serlio, è in più occasione adoperata all'epoca di Giulio Romano (L'OCCASO 2009b, p. 28). Quest'ordine è chiuso in alto da un ulteriore cornicione, dal quale pendono degli scudi: uno mostra le armi dei Paleologi, un altro quelle dei Gonzaga. Sulla sinistra è visibile una conchiglia dipinta con un putto (se ne vede solo la gamba) e un panneggio svolazzante; sotto la valva doveva aprirsi una porta, alla quale si arrivava attraverso una scala a chiocciola di cui rimangono tenui tracce e alla quale probabilmente allude VASARI (1568 [1966-1987], V (1984), p. 73: "rifece di muraglia molte stanze del castello dove in Mantova abita il Duca, e due scale a lumaca grandissime, con apartamenti ricchissimi et ornati di stucco per tutto"). L'ordine superiore della decorazione ad affresco lascia intravedere una sequenza di vasi (ma solo uno rimane in sito) su fondo bianco; da qui proviene il nostro strappo. Al di sopra, e solo nella zona sinistra di questo prospetto esterno, è una sequenza di pilastri culminata da una fascia a finti marmi. Il paesaggio che s'intravede nel secondo ordine è affine a quello affrescato nel cortile del Castello di San Giorgio e già riferito a Leonbruno (attribuzione giustamente respinta da VENTURA 1995, p. 217-218 n. 59, che vi suppone la presenza del fiammingo Lucas Cornelisz, attivo nella bottega di Giulio). La decorazione da cui il nostro strappo proviene è databile negli anni in cui si conclude la fabbrica dell'appartamento di Troia, 1536-1538, ed è da riferire a un decoratore attivo nella bottega di Giulio Romano
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300152480
  • NUMERO D'INVENTARIO St. 119911
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2009
    2013
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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