flagellazione di Cristo

miniatura ca 1490 - ca 1510

L'apporto di aria e luce che giunge in Lombardia dalle Fiandre (TEA, 1958, p. 45) è visibile in questa FIagellazione, che ci ricordaper l'uguale respiro la più nota di Piero della Francesca, che, con tutta probabilità, il nostro autore non ha visto, sebbene abbia recepito il clima di rinnovamento culturale e artistico, che si andava lentamente infiltrando in Lombardia. L'autore inoltre dev'essere stato molto vicino al clima del Foppa, se ha recepito così bene il suo linguaggio. Vi sono, infatti, delle analogie di atteggiamento tra i personaggi di questo racconto e quelli del Martirio di San Sebastiano del Foppa, alla Pinacoteca di Brera. Un'architettura statica, che tiene conto di una certa prospettiva ai lati, ed al centro una colonna, che scandisce ritmicamente lo spazio aperto, fanno da sfondo alla scena. Il corpo di Cristo, che appare fermo sulle gambe, differisce da quello dei flagellatori, che sono in movimento nell'atto di percuoterlo. I colori, sono vivaci; tra loro contrastanti. Il pavimento è arancione, il muro verde, la tuta del fustigatore più giovane è viola con calzamaglia azzurra

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