reliquiario - ambito veneto (XVII-XIX)
Nella forma in cui appare oggi è l’esito di un montaggio, volto a riunire intorno ad una immagine della Vergine, vari oggetti pertinenti al Sacro. Lungo la cornice interna, fissate a una grossolana fettuccia, si trovano le reliquie (partendo dall’angolo in basso a sinistra e in senso orario) dell’Arcangelo Michele dal santuario del Gargano, del sandalo di san Gregorio (Magno?), della veste di san Francesco, di san Filippo Neri, del sandalo di san Gregorio (Magno?; speculare all’altra), della sindone di santa Teresa. Lungo un’ideale cornice esterna a questa, sono le reliquie (sempre dall’angolo in basso a sinistra), di santa Marta, una reliquia senza cartiglio esplicativo, di san Liberato, di san Gregorio Barbarigo (al centro in alto), di san Romano martire, di santa Eufronia, due frammenti senza indicazione, e infine, al centro in basso, la reliquia di santa Caterina da Bologna (XV secolo; fondatrice e prima badessa del monastero del Corpus Domini delle Clarisse di Bologna, canonizzata nel 1712). A reliquie di corpi santi di veneranda antichità, sono congiunte particole di santità ‘moderna’, come per Filippo Neri (canonizzato nel 1622), o della ‘sconosciuta’ Caterina da Bologna, la cui data tarda di santificazione offre un primo post quem per la messa in opera dell’altarolo - reliquiario. Intervallati alle reliquie, una serie di Agnus Dei, quattro maggiori ai vertici, e sette di minori dimensioni posti lungo la cornice di fettuccia che contiene l'immagine della Vergine. Gli Agnus Dei ai vertici recano, oltre alla consueta immagine dell’agnello mistico, il nome del pontefice Benedetto XIII, Vincenzo Maria Orsini (1650-1730), salito al soglio pontificio nel 1724 e recano la data 1725. I sette di minori dimensioni recano il nome di papa Innocenzo XI, Benedetto Odescalchi (1611-1689) papa dal 1676
- OGGETTO reliquiario
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MATERIA E TECNICA
LEGNO
- AMBITO CULTURALE Ambito Veneto
- LOCALIZZAZIONE Chiesa Santa Maria ad Nives
- INDIRIZZO Via Nicolò Giustiniani, 58, Padova (PD)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Difficile precisare la data del montaggio attuale senza aprire e osservarne meglio i pezzi. L’immagine della Vergine, a evidenza ritagliata da una composizione di maggiori dimensioni, potrebbe risalire a un modello tardo cinquecentesco o seicentesco. Intorno agli Agnus Dei sono cornicette di pizzo, apparentemente di fattura industriale e intorno alla reliquia della veste di Santa Caterina da Bologna è una sorta di decoro che sembrerebbe fatto con un giunco sottile. Può essere che la riunione di diverse reliquie in questo montaggio sia il frutto di una logica conservativa, volta a riunire in una ‘custodia’ oggetti sacramentali che altrimenti sarebbero andati perduti. La riduzione in miniatura delle forme degli altari monumentali, allo scopo di ottenere immagini devozionali collocabili anche in ambito privato è documentata a esempio nell’altarolo portatile dell’IPAB di Vicenza (databile tra fine del Seicento - inizio del secolo successivo, oggi nel deposito nel Museo Civico della città), donato nel 1806 dal canonico Giovanni Battista Fadinelli al pio luogo del Soccorso; un altro esempio è costituito dalla piccola edicola conservata nella chiesa di San Salvador a Venezia, che custodisce una veneranda immagine della Glycofilousa (Giovanna Baldissin Molli, in La Salute e la Fede, 2014)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico non territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500690521
- NUMERO D'INVENTARIO 838451
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Padova, Treviso e Belluno
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso
- ISCRIZIONI iscrizione alla base - POSTULAT PRO NOBIS / GEMITIBUS INENARRABILIBUS ROMAN 8 (alla base) - capitale -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0