IL CENTURIONE. Cristo e il Centurione
stampa di traduzione,
Monaco Pietro (belluno 1707/ Venezia 1772)
Belluno 1707/ Venezia 1772
Caliari Paolo Detto Veronese (1528/ 1588)
1528/ 1588
Personaggi: Cristo; apostoli; Centurione di Cafarnao. Oggetti: lance; elmi; scudo; sacco; spada. Figure: soldati; figure maschili; bambino. Architetture: palazzi: esterno. Animali: cane
- OGGETTO stampa di traduzione
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MATERIA E TECNICA
carta/ acquaforte
carta/ bulino
- AMBITO CULTURALE Ambito Bellunese
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ATTRIBUZIONI
Monaco Pietro (belluno 1707/ Venezia 1772): incisore/ disegnatore
Caliari Paolo Detto Veronese (1528/ 1588): inventore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Fondo Alpago-Novello
- LOCALIZZAZIONE Museo Civico di Belluno
- INDIRIZZO Via Roma, 28 - 32100, Belluno (BL)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La complessa vicenda di riedizioni della “Raccolta di cinquanta cinque storie sacre incise in altrettanti rami…” è segnata da varie tappe editoriali e di modifica nello stato dei rami, a partire dalla prima pubblicazione a Venezia, avvenuta in fascicoli dal 1739 e in volumi dal 1743 (per la storia dettagliata della serie, delle diverse ristampe e degli stati delle matrici si veda Apolloni 2000 e Apolloni in Donvito, Ton 2012, pp. 361-362, 376-379). La serie venne portata nel tempo fino a 112 soggetti, di cui sono stati individuati a livello indicativo cinque stati diversi, corrispondenti rispettivamente a un primo stato delle lastre mantenutosi fino all’edizione veneziana di Guglielmo Zerletti del 1763, dal titolo “Raccolta di cento dodici stampe di pitture della storia sacra incise per la prima volta in rame fedelmente copiata dagli originali di celebri autori antichi”, a un secondo stato con aggiunta di una sequenza delle tavole in numeri arabi nell’edizione curata da Alessandri e Scattaglia nel 1772 (dal titolo “Raccolta di cento e dodeci quadri rappresentanti istorie sacre dipinti da’ più celebri, e rinomati pittori…”), a un terzo stato recante l’indirizzo di Teodoro Viero nell’edizione del 1789, a un quarto stato con indirizzo milanese dei fratelli Pietro e Giuseppe Vallardi nell'edizione ottocentesca (forse tra il 1819 e il 1822), per arrivare al quinto e ultimo stato noto, in cui viene abrasa l’indicazione di edizione dei Vallardi. Anche per la cornice decorativa, ricavata su matrice separata da disegno di Giambattista Crosato, risultano noti quattro diversi stati. Molte stampe, infatti, sono ricavate con due matrici, una per la cornice e una per l’immagine al centro. L'incisione deriva dal dipinto del Veronese che ancora nel 1648 si trovava in casa Grimani ai Servi in Venezia, poi venduto ad Augusto II per la Galleria di Dresda insieme al "Mosè salvato dalle acque"
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500690903
- NUMERO D'INVENTARIO 9826
- ENTE SCHEDATORE COMUNE DI BELLUNO
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI in basso al centro - Pietro Monaco del: Scol: e forma in Venezia - a matita - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0