Estasi di san Francesco d'Assisi
stampa smarginata di traduzione
post 1760 - ante 1786
Baratti Antonio (1724/ 1787)
1724/ 1787
Lorenzi Lorenzo (notizie 1760 Ca)
notizie 1760 ca
Vanni Francesco (1563 Ca./ 1610)
1563 ca./ 1610
San Francesco d'Assisi: estasi: teschio: rosario: crocifisso: angelo musicante
- OGGETTO stampa smarginata di traduzione
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MATERIA E TECNICA
carta/ acquaforte/ bulino
- AMBITO CULTURALE Ambito Veneziano
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ATTRIBUZIONI
Baratti Antonio (1724/ 1787): incisore
Lorenzi Lorenzo (notizie 1760 Ca): disegnatore
Vanni Francesco (1563 Ca./ 1610): inventore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Fondo Alpago-Novello
- LOCALIZZAZIONE Museo Civico di Belluno
- INDIRIZZO Via Roma, 28 - 32100, Belluno, Belluno (BL)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'incisione raffigura un quadro di Francesco Vanni da Siena raffigurante l'Estasi di san Francesco d'Assisi, che stava nella collezione dei marchesi Gerini di Firenze. L'opera fu poi venduta nell'Ottocento insieme al resto della raccolta, e la sua ubicazione è oggi ignota. L'incisione appare per la prima volta nel secondo tomo della "Raccolta Di Stampe Rappresentanti i Quadri Più Scelti De' Signori Marchesi Gerini" (tav. IX), un'impresa editoriale voluta dal marchese Andrea Gerini per celebrare la sua imponente collezione d'arte, e pubblicata in due volumi, il primo dei quali uscito a stampa nel 1759, mentre il secondo solo nel 1786, assieme ad una riedizione del primo. Per la realizzazione dei disegni e la preparazione delle lastre, il marchese aveva incaricato l'abate volterrano Lorenzo Lorenzi, che soggiornava presso il suo palazzo, il quale si avvalse in qualche occasione della collaborazione di Violante Vanni. Le matrici poi vennero incise dai migliori intagliatori italiani dell'epoca: tra questi, vi era anche Antonio Baratti, che fu ingaggiato dal Gerini grazie alla mediazione di Anton Maria Zanetti il Vecchio, come dimostrato dalle ricevute di pagamento scoperte da M. Ingendaay. Grazie ad uno di questi documenti infatti, sappiamo che Baratti aveva già inciso la lastra con l'Estasi nel 1760. La tecnica utilizzata da Baratti, una commistione di acquaforte e bulino, riesce a rendere con estrema fedeltà le preziosità del dipinto, e accurati appaiono anche i passaggi chiaroscurali. La resa di alcuni dettagli, come ad esempio le lacrime del santo, sono tra i brani più squisitamente belli dell'opera. Nel Fondo Alpago-Novello, si trovano altre due incisioni che Baratti realizzò per la "Raccolta" del marchese Gerini (MCBL 9613, 9635)
- TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500717173
- NUMERO D'INVENTARIO 9614
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Padova, Treviso e Belluno
- ENTE SCHEDATORE COMUNE DI BELLUNO
- ISCRIZIONI in basso a sinistra - Lorenzo Lorenzi dis - corsivo alto-basso -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0