Madonna con il bambino. Madonna con il bambino

dipinto 1498 - 1504

La Madonna seduta tiene in braccio il Bambino

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Vivarini Alvise (1445 Ca./ 1505 Ca)
  • LOCALIZZAZIONE Museo degli affreschi G.B. Cavalcaselle
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1871 Carlo Ferrari ricordava che il «quadro ha molto sofferto, e venne ristaurato radicalmente dal Professore Lorenzi di Venezia». Mettendo a confronto le riproduzioni dell’opera date da Pallucchini (1962, fig. 276) e da Steer (1982, fig. 44) con l’attuale stato di conservazione si deduce come nel restauro condotto da Sergio Stevanato nel 1985 circa siano state rimosse le diffuse ridipinture che, in particolare, interessavano totalmente il fondo. Prima di tale intervento figuravano in basso a destra, solo parzialmente visibili, le mani giunte di un donatore, rimosse nell’occasione in quanto frutto di un’aggiunta. Questo dettaglio aveva suggerito a Pallucchini e a Steer che la tavola fosse parte di una composizione più vasta, ipotesi destinata perciò a cadere, anche se non si trova spiegazione al fatto che si fosse aggiunto un tale dettaglio. È di particolare interesse aggiungere qui come la sostanziale corrispondenza allo stato originario della composizione sia attestata da una derivazione della tavola veronese, probabilmente con utilizzo di un cartone, da parte di un collaboratore della bottega alvisiana. Si tratta della tavola dell’Accademia Carrara di Bergamo (inv. 280), opera discussa nell’ambito delle derivazioni da Alvise Vivarini che vedono implicati alla fine dell’ultimo decennio del Quattrocento i friulani Giovanni Battista da Udine e Giovanni Martini (Fossaluzza 1996, p. 86 nota 52). Per il dipinto del veronese, il catalogo a stampa della collezione Bernasconi del 1851 riporta un’attribuzione a Giovanni Bellini, confermata da Carlo Ferrari nel 1871. Il riferimento ad Alvise Vivarini spetta al restauratore milanese Luigi Cavenaghi in una lettera al direttore del 12 agosto 1904. Nello stesso anno, Gustavo Frizzoni aveva indicato la scuola di Bellini in una lettera del 22 febbraio, e Riccardo Lotze in una del 27 ottobre pensava a «scuola veneta antica». Un’attribuzione a Nicolò Rondinelli era invece registrata nella "Guida" Bædeker (1899) e veniva riportata nel cartellino della Pinacoteca. L’attribuzione ad Alvise Vivarini fu poi confermata da Van Marle (1936). Nella monografia vivariniana di Pallucchini (1962) il dipinto, pur giudicato compromesso dalle ridipinture, è collocato con precisione nella fase a cui appartengono il "Cristo risorto" della chiesa di San Giovanni in Bragora di Venezia (1498), la "Sacra conversazione in un paesaggio" del Musée de Picardie di Amiens, firmata e datata al 1500, fase conclusasi con la "Sacra conversazione" a mezze figure dell’Ermitage, del 1504. In effetti, secondo Pallucchini, nella Madonna di Castelvecchio «il ritmo formale ha una grandiosità del tutto cinquecentesca». Per l’opera va ribadita la piena autografia alvisiana. Nel ristretto numero di esempi dell’attività più avanzata dell’artista, contribuendo a indicare una delle direzioni di ricerca formale ancora in atto, alcune delle quali all’insegna della novità. Va ricordato come in passati tale fase, talora a dispetto della presenza di firme autografe, venisse sostanzialmente disconosciuta. Il riferimento è soprattutto a Gilbert (1956), il quale riteneva che il maestro lasciasse posto a Jacopo de' Barbari, per esempio nella tavola di Amiens, altre volte a Marco Basaiti o a Lorenzo Lotto. Nella "Madonna" di Verona si coglie soprattutto una sorta di enfasi monumentale che si esprime attraverso una dilatazione della forma e un allargamento dei piani del volto sinteticamente arrotondato, come si vede nel ritratto londinese e nel "Redentore" di Brera. Con queste ultime opere vi è la condivisione della piena e diffusa luminosità (da Giorgio Fossaluzza 2010, cat. 127)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500717527
  • NUMERO D'INVENTARIO 1253
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
  • ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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