Ritratto di ragazzo vestito all'orientale. Ritratto di ragazzo vestito all'orientale

dipinto ca 1725 - ca 1730

Pittura ad olio su tela

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Bergamasco
  • ATTRIBUZIONI Ghislandi Vittore Detto Fra' Galgario (1655/ 1743): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Roverella
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Roverella
  • INDIRIZZO via Laurenti 8/10, Rovigo (RO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto non viene citato da Bartoli (1793), tuttavia, nessuno si è finora accorto che nella sezione “Nuove correzioni ed aggiunte […] fatte dall’autore nell’anno corrente 1794” della sua opera, egli scrive: “In Casa Silvestri trovansi nuovamente acquistati dal Nob. Sig. Co: Rinaldo, alcuni Quadri”, tra cui figurano “due buoni ritratti che si credono uno del Frate Paolotto; el altro di Bartolommeo Nazzari”. In effetti, la testimonianza di Bartoli trova riscontro nell’inventario dello stesso Rinaldo Silvestri (1794), dove il dipinto viene menzionato in maniera più precisa, già attribuito a Fra Galgario e valutato 8 zecchini: “Il Quadro esprimente un bel Giovine vestito alla Dalmatina del Paolotto”. È dunque lecito ipotizzare che l’opera sia giunta nella collezione Silvestri tra la fine del 1793 e il 1794, per volontà del Conte Silvestri, che verosimilmente lo ha acquistato per la cifra di 8 zecchini. Con la donazione del 1876 (divenuta effettiva nel 1877), il dipinto è divenuto di proprietà del Seminario Vescovile e ha condiviso la sorte della relativa Pinacoteca. Fiocco (1924), nell’inventario dei beni, non osava dichiararlo autografo di Fra Galgario e ne suggeriva la collocazione nei modi del pittore. Ragghianti – la cui opinione è riportata da Ruggeri (1972) - nell'ambito della schedatura del 1939-1940, considerava il dipinto una copia. A differenza di quanto scritto in precedenza, Valcanover (1962) non menzionava il dipinto. L'assegnazione al catalogo di Fra Galgario è giunta, invece, con Semenzato (1966), e da lì in avanti mai più discussa. Ruggeri (1972) collocava il quadro in prossimità del “Ritratto del conte Filippo Marenzi”, databile intorno al 1730, cioè in una fase della carriera di Fra Galgario in cui egli dimostra interesse per la ritrattistica di Salomon Adler (nordico, attivo a Milano all’inizio del XVIII secolo, di cui frequentò la bottega) e Kupecky. La paternità, tuttavia, è stata certificata anche dal restauro del 1993, che peraltro ha riportato alla luce i colori brillanti tipici della tavolozza del pittore bergamasco: ciò ha fatto decadere la principale obiezione allo status di autografo, cioè l’alterata percezione cromatica causata dalle vernici ossidate. Il “Ritratto di fanciullo all’orientale” è una delle numerose “teste di carattere” prodotte dal Ghislandi atte ad adornare le nobili dimore di illustri committenti. Nello specifico, il dipinto rodigino fa parte di un gruppo di quadri che ha come modello lo stesso ragazzo ritratto in modi sempre diversi - come ha messo in luce Gozzoli (1975, ed. 1981) – e di cui il pittore coglie soprattutto la sprezzatura dell’espressione, e della sua spontaneità. Uno dei prototipi del dipinto rodigino è spesso stato riconosciuto nel “Ritratto del giovane con cappello”, meglio noto come “L’allegrezza” del Museo Poldi Pezzoli di Milano (datato 1710-1720), ma ancor di più nel “Ritratto di giovane con tricorno” dell’Accademia Carrara di Bergamo (inv. 58AC00790), datato 1730, il cui soggetto è quasi sovrapponibile all’esemplare Silvestri. In tutte e tre le tele, l’influsso di Adler è massimamente riscontrabile nella scelta degli abiti e degli accessori orientali degli effigiati
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500730562
  • NUMERO D'INVENTARIO 101
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
  • ENTE SCHEDATORE Accademia dei Concordi
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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