pavimento, opera isolata di Peters Henry Thomas (attribuito), Canzio Michele (attribuito) (XIX)
Il pavimento, che andò a sostituire quello precedente alla veneziana, è realizzato con listelli di legni pregiati, tra cui sandalo rosso, legno di rosa, spiniero d'Inghilterra, palissandro e mogano, accuratamente incollati su un tavolato di base in “pino di Fiandra” (ACSRm, Ministero della Real Casa, Cessate direzioni, busta 46, 1845-1847), probabilmente poggiato sul solaio, a creare un raffinato intarsio geometrico, arricchito da motivi astratti ispirati al repertorio classico, inseriti in una struttura decorativa armoniosa e ben definita. Lo schema decorativo prevede tre cornici di legni di tonalità diverse (marrone dorato, ocra e marrone scuro) delimitanti il bordo esterno di una prima sequenza di elementi quadrati con motivi geometrici floreali che si alterna a riquadri rettangolari decorati con motivi romboidali. Nella parte centrale della composizione, si distinguono due tipi di elementi quadrati: uno presenta un disegno di foglie lanceolate, mentre l’altro è ornato da una rosetta con quattro petali disposti a raggiera. I moduli sono collegati tra di loro da cornici in marrone dorato che formano una rete di grandi ottagoni intersecati
- OGGETTO pavimento
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MATERIA E TECNICA
legno/ intarsio
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ATTRIBUZIONI
Peters Henry Thomas (attribuito): costruttore
Canzio Michele (attribuito): disegnatore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
- INDIRIZZO Via Balbi 10, Genova (GE)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il pavimento, commissionato con un contratto firmato il 3 maggio 1847 e registrato un anno dopo tra i contratti della Real Casa (ASTo, Sezioni Riunite, Fondo Real Casa, Mandati Real Casa, Controllo Generale di Finanze, vol. 74, 1848), fu realizzato dalla ditta Peters e Compagnia solo nel novembre del 1849 - infatti Peters, in quegli anni, affrontò gravi difficoltà finanziarie che lo portarono, il 23 agosto 1849, a dichiarare il fallimento della sua azienda (Leoncini 2012). Un ulteriore documento, datato 5 maggio 1847, riguarda l'effettiva realizzazione del parquet, per il prezzo già stabilito di £ 8.222,82 (ASTo, Sezioni Riunite, Casa di Sua Maestà, scheda provvisoria, busta 1034-7, 5 maggio, 1847; Rathschüler 2014). In seguito all'atto si trova anche l'approvazione sovrana (ASTo, Sezioni Riunite, Casa di Sua Maestà, scheda provvisoria, busta 1034-7, 7 agosto, 1847; Rathschüler 2014). Tuttavia, già in una lettera del 3 marzo 1847 scritta dal conte di Castagnetto a Ferrero ci si riferisce a “tre disegni di palchetto per la gran sala”, mentre la prima perizia per la “formazione del Palchetto nella gran Sala nuova da Ballo” risale all’aprile del 1847 (ACSRm, Ministero della Real Casa, Cessate direzioni, busta 46, 1845-1847; Leoncini 2012). I documenti della Real Casa attribuiscono la progettazione dell’intero schema decorativo del Salone — comprendente la volta, le pareti e, verosimilmente, anche il pavimento — a Michele Canzio, il quale disegnò anche alcuni arredi, tra cui le due consoles con specchiera situate sulla parete nord e gli accessori dei tendaggi (Leoncini 2012). Lodi (1991), pur riconoscendo a Michele Canzio la paternità del progetto del Salone da Ballo, attribuisce il disegno del pavimento a Pelagio Palagi, basandosi sul confronto con quello del Salone da Ballo del Palazzo Reale di Torino e con i progetti autografi per i pavimenti delle residenze sabaude, conservati nel Fondo Palagi presso l'Archiginnasio di Bologna
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700382221
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Reale di Genova
- ENTE SCHEDATORE Palazzo Reale di Genova
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0