monumento funebre di Jacopo di Piero detto Jacopo della Quercia (sec. XV)
monumento funebre,
ca 1430 - ca 1430
Jacopo Di Piero Detto Jacopo Della Quercia (1371-1374/ 1438)
1371-1374/ 1438
Cassa rettangolare sul davanti della quale si aprono tre specchiature decorate a rilievo con le figure dei lettori dello Studio. Sulle cornici sono disposte figure a tutto tondo che ritraggono le quattro virtù cardinali. Sul coperchio inclinato del sarcofago è la figura distesa del defunto. La sommità del monumento è completata da un'alta cornice sulla quale sono tre statuette a tutto tondo: la Madonna con Bambino, San Paolo e San Pietro
- OGGETTO monumento funebre
-
MATERIA E TECNICA
marmo bianco/ scultura/ doratura
-
ATTRIBUZIONI
Jacopo Di Piero Detto Jacopo Della Quercia (1371-1374/ 1438): esecutore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Basilica di S. Giacomo Maggiore
- INDIRIZZO piazza Rossini, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Una precisa indagine documentaria intrapresa da Davia nel 1835, stabilisce l'iter storico compiuto dall'opera di Jacopo della Quercia, che fino ad allora era stata misconosciuta, mentre il saggio di Matteucci (1968) costituisce a date recenti, il contributo critico più autorevole. Il monumento giunse a Bologna nel 1433 per essere sequestrato dalle autorità cittadine alla morte di Jacopo, nel 1438. Fu restituito al fratello ed erede solo nel 1442. Quando l'anno dopo Annibale Bentivoglio ottenne il governo della città, acquistò il monumento con l'intenzione di onorare la memoria paterna. Tale ipotesi è confortata dai rilievi con i lettori dello Studio poiché effetivamente Galeazzo si era addottorato presso l'università bolognese. La struttura del monumento è aggiornata secondo il gusto del XV secolo, che vede la compenetrazione dell'archetipo bolognese con quello padovano: la tipologia "a piramide" si unisce con la raffigurazione del dedicatario sul letto di morte a cui vanno aggiunte figure a tutto tondo sulle cornici. Il riferimento più immediato per Jacopo può essere stato il sepolcro Saliceto, datato 1403 e oggi conservato al Museo Civico; se per quest'ultima opera vale il riferimento ad una cultura ancora gotica, è evidente che il monumento quercesco s'ispira a modelli rinascimentali legati ad un plasticismo potente, spazialmente strutturante, che a Bologna rimase "un alto ed appassionato monologo a volte frainteso da pochi e deboli seguaci" (Matteucci 1968). L'autografia delle statue a tutto tondo è stilisticamente certa, salvo che per la "Giustizia" e il "San Paolo" che sono da attribuire a mano diversa, probabilmente a Cinodi Bartolo, uno degli aiuti più fedeli di Jacopo.L'inserimento del monumento nel peribolo di San Giacomo, è da collocarsi cronologicamente nel 1450 circa, vista la maturità pienamente rinascimentale delle mensole sulle quali è appoggiato e che, secondo Matteucci, sono da attribuirsi a Pagno di Lapo Portigiani
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800047172-0
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0