finte architetture con santi/ Vergine Maria e S. Ranieri
Le decorazioni della "nuova cappella" rappresentano finte architetture, sul muro a sinistra dell'ingresso presentano figure monocrome (S.Pietro ) in nicchie poste fra finte lesene piatte, scanalate come anche le colonne. Sull'altare- probabilmente preesistente al rimaneggiamento tardo settecentesco della cappella- è collocato l'affresco di Giuseppe Melani " Apparizione della vergine a S. Ranieri", in una quadratura a colonne tortili e a timpano triangolare spezzato fatto succesivamente da Mattia Tarocchi. La volta presenta in una quadratura attribuibile al Tarocchi, un affresco del G.B. Tempeti che rafigura "S. Ranieri davanti alla Vergine" è quindi di soggetto analogo a quello di G. Melani. Sul chiaro del cielo si stagliano nubi e figure. S. Ranieri, a metà della composizione , rende omaggio alla Vergine, posta più in alto sulle nubi. Angioletti volanti, recanti rami di ulivo, fanno corona intorno. Nel vano antecedente la cappella vi sono tre grandi dipinti su scagliola del fiorentino Zocchi, datati 1751 in forma rettangolare. I colori presenti nella "nuova cappella"sono: monocromi sui colori del grigio per le quadrature intorno alle pareti e per la decorazione sull'altare; vibranti, luminosi, vivi, quelli della volta che si stagliano sul chiaro del cielo
- OGGETTO decorazione pittorica
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MATERIA E TECNICA
intonaco/ pittura a fresco/ pittura a tempera
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ATTRIBUZIONI
Giarrè Pietro (notizie 1763-1783)
Tempesti Giovanni Battista (1729/ 1804)
Tarocchi Mattia (notizie 1760-1782)
Melani Giuseppe (1673/ 1747)
- LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Da Morrona parlando del palazzo dell'Arcivescovado dice: il medesimo Tempesti ornò coi suoi pennelli dentro la quadratura dell'architetto pisano Mattia Tarocchi la volta della nuova cappella; quella di una stanza e le altre ancora del quartiere verso levante: tutte rinnovazioni fatte di fresco dal defonto generoso prelato". La quadratura sulla parete a sinistra e sulle due porte finestre ai lati dell'entrata ci sembra di gusto piuttosto tardo, avvicinabile alla decorazione a finti stucchi e a finti vasi presente in un anticamera del primo piano. Possiamo avanzare l'ipotesi che queste decorazioni si debbano all'ornatista fiorentino Pietro Giarrè a cui accenna il Manghi, il quale afferma che dall'11 febbraio al 28 marzo Giarrè interrompe la sua opera alla Certosa (intorno al 1772) -dove dipingeva nel salone trofei militari e cornici in "ornato", e figure allegoriche- per ritoccare "la sala di Mons. Arcivescovo". L' affresco sull'altare non presenta particolari caratteristiche e ci sembra sciupato dai restauri. Il soffitto, al di là della quadratura del Tarocchi, presenta il solito fare del Tempesti, nelle sue tinte più brillanti. La composizione ampia e dilatata è punteggiata quà e là quasi a riempire gli spazi, dai soliti angioletti volanti che rallegrano e ingentiliscono la composizione che perde -attraverso le presenze dei putti- un pò della sua aulicità
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900143508
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
- DATA DI COMPILAZIONE 1981
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0