Trinità e santi

dipinto,

Soggetti sacri. Personaggi: Madonna; Cristo; Dio Padre; San Benedetto; Sant'Antonio Abate; San Giovanni Maggiore; San Sebestiano; Sant'Antonio da Padova; San Zeno; Santa Eulalia. Allegorie-simboli: (Spirito Santo) colomba. Attributi: (San Benedetto) pastorale. Attributi: (Sant'Antonio Abate) tonaca; bastone a forma di stanfella; campanello. Attributi: (San Giovanni Battista) croce. Attributi: (San Rocco) bastone da pellegrino; bisaccia; mostra un bubbone sulla parte interna della coscia. Attributi: (San Domenico) tonaca e scapolare bianchi; cappa e cappuccio neri. Attributi: (San Giacomo Maggiore) barba rada; bastone da pellegrino. Attributi: (San Zeno) paramenti episcopali; mitra. Attributi: (Sant'Antonio da Padova) giglio; libro. Attributi: (Sant'Eulalia) bandiera. Attributi: (Dio Padre) scettro; piedi sul globo. Oggetti: corona. Figure: angeli

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Gherardini Alessandro (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Maria degli Angeli di Sala ora Università Popolare
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La grande volta affrescata della chiesa, scompartita in tre riquadr, doveva essere dipinta in un primo momento da Antonio Domenica Gabbiani (cfr. bibl. Tolomei, 1821, p. 127). Al rifiuto del pittore fiorentino l'opera fu commissionat dalle Monache di Santa Maria degli Angeli di Sala al bolognese Domenico Maria Viani. Il Viani accettò l'incarico e partì da Bologna per Pistoia il 26 agosto 1711 (cfr. bibl. Zanotti 1739, II, p. 361) ed iniziò subito gli affreschi disegnando in uno degli scomparti i SS. Sigismondo, Atto e una terza figura. Ma il 2 ottobre dello stesso 1711 il pittore moriva per sopraggiunta malattia. La commissione fu allora offerta ad un altro bolognese, Gian Gioseppe del Sole (cfr. bibl., Tolomei, 1821, p. 127, nota 2) che però rifiutò. Infine fu chiamato ad affrescare la volta Alessandro Gherardini che, accettato l'incarico, cancellò la parte già affrescata dal Viani, iniziativa che ebbe il deploro dello Zanotti, biografo del Viani (cfr. bibl., Zanotti, 1739, II, p. 362). Il Gherardini dovette iniziare non prima della fine del 1712 a causa dei suoi numerosi impegni ricordati in quest'anno a Milano, Genova, Livorno (cfr. bibl., F.S. Baldinucci, Vita di A. Gherardini a cura di A. Matteoli, 1975, pp. 407-408). Questi affreschi, già noti alla critica (cfr. bibl., Marngoni, 1973; cfr, bibl., Eald, in "Acropoli", 1863, p. 98) considerati dal Marangoni il capolavoro del pittore, sono ricordati dal biografo Filippo Saverio Baldinucci (cfr. bibl., F.S. Baldinucci-Matteoli, 1975, p. 408) e devono collocarsi cronologicamente verso il 1713 circa
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900157982
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1982
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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