Giuramento dei Sassoni a Napoleone

dipinto, 1812 - 1812

N.P

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Benvenuti Pietro (1769/ 1844)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria d'Arte Moderna
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO P.zza Pitti, 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto venne commissionato per ordine della Lista civile napoleonica (A. Zobi, vol. IV, p. 124, nota 123), probabilmente in seguito ad un viaggio del Benvenuti a Parigi nel 1809 (C. Del Bravo, 1969, pp. 21-22; A. Gonzales Palacios, 1970, p. 76) ed era destinato alla Reggia Versailles insieme ad altri quadri commissionati da Napoleone ai principali artisti europei per celebrare le sue gesta militari. L'Hayez ricorda di aver visto l'opera nello studio del Benvenuti nel 1809 (F. Hayez, 1890, p. 11); nel 1812 il quadro terminato venne esposto nella Galleria dell'Accademia prima di essere inviato in Francia (P. Perroni, 1812, p. V; Giornale del Dipartimento dell'Arno, n. 128, 1812. Nel 1815 il Benvenuti venne mandato a Parigi dal granduca Ferdinando III in qualità di commissario per reclamare le opere d'arte toscane requisite dai Francesi ("Giornale di Milano", 25 ottobre 1816 in St. Maurice Gabany, 1845, p. 68) insieme al presidente dell'Accademia Giovanni Degli Alessandri (A. Vannucci, 1866, tomo I, p. 421, nota 19; L. Biagi, 1941, p. 44 e nota 3): in quella occasione gli viene restituito il dipinto. Dopo il 1816 il Benvenuti vende il quadro al conte Pietro Mozzi del Garbo (A. G., Arte 1037; U. Viviani, 1921, pp. 178 e ss.), nella cui collezione è documentato nel 1839 (C. Malpica, 1839, p. 204) e nel 1850 (A. Zobi, 1850-1852, vol. IV, p. 124, nota 123). Successivamente il Palazzo e la collezione Mozzi vennero acquistati dalla principessa Wanda Schonaich-Carolath, i cui eredi decisero nel 1913 di iniziare le pratiche per la vendita del dipinto del Benvenuti allo Stato. Si incarica delle trattative il Console Germanico Robert Oswald, su delega dell'avvocato Boltze, esecutore testamentario degli eredi Schonaich-Carolath. La vendita venne stabilita al prezzo di L. 5000 e conclusa fra il marzo e il dicembre del 1914 (A. G. Arte 1037). Nel quadro il Benvenuti adotta una composizione simmetrica: il gruppo dei vinti a sinistra, Napoleone e il suo stato maggiore a destra. Tale schema compositivo dimostra l'adesione, da parte del pittore aretino, ai fondamenti del linguaggio pittorico del neoclassicismo, avvenuta durante gli anni del perfezionamento a ROma. L'immediato precedente di questo dipinto è il Serment del Horaces di David (1784). Altri probabili modelli possono essere stati la Distribution des Aigles, terminato nello studio di David e la Capitulation de Madrid di Gros (A. Gonzales-Palacios, cit.). Interessante è nel dipinto l'attenzione del pittore allo studio degli effetti di luce in un'ambientazione notturna: la luce naturale della luna, quella artificiale del bivacco sullo sfondo e della torcia. Elementi che dimostrerebbero, secondo il Del Bravo, che, nonostante la sua rigorosa adesione al linguaggio neoclassico, il Benvenuti "fu tentato anche dal Sublime preromantico" (C. Del Bravo, cit.; Cultura neoclassica, 1972, p. 110). La tela, per la quale esistono numerosi disegni preparatori (C. Del Bravo, 1969, cit., pp. 47-48), è stata incisa dal Rosaspina per l'opera di Niccolò Palmerini sul Benvenuti, il cui esemplare nella Biblioteca Nazionale di Firenze è stato alluvionato. Il fatto ci è noto dalla relazione del Tarchiani al Poggi per le trattative dell'acquisto del quadro (A. G., Arte 1037). Il Viviani cita nella lista delle opere del Benvenuti una replica in piccolo formato eseguita per un signore inglese (U. Viviani, 1921, p. 184). COnsiderato fin dalle fonti contemporanee uno dei Capolavori del Benvenuti, in seguito il dipinto viene solamente citato fra le opere dell'aretino. La letteratura sul dipinto della prima metà del XX secolo si limita ad apprezzarne il valore documentario (u. Ojetti, 1929, p. 13), mentre la valutazione sul piano stilistico è in genere negativa (U. Ojetti, cit; M. Salmi, 1945-1946, p. 108; N. Tarchiani, 1949, p. 660; E. Fezzi, 1966, p. 681) con l'unico apprezzamento per lo studio degli effetti di luce. Una rivalutazione di tutta l'opera del pittore aretino è cominciata con la mostra curata da Del Bravo nel 1969, che pubblica cinque disegni preparatori del dipinto di proprietà di casa Sandrelli
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900158805
  • NUMERO D'INVENTARIO Cat. Gen., n. 3
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1977
  • ISCRIZIONI in basso, a destra - PIETRO BENVENUTI FECE IN FIRENZE NEL 1812 - Benvenuti Pietro - lettere capitali/ numeri arabi - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Benvenuti Pietro (1769/ 1844)

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1812 - 1812

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'