stendardo processionale di Michetti Francesco Paolo (sec. XIX)
Si presenta a forma di scudo piuttosto allungato ed è rifinito, lun go i bordi, con nastrino in seta dipinta in oro. I margini esterno ed i interno del nastrino sono rispettivamente profilati con cordellina doppia e singola in argento dorato i filato. Gli elementi gigliati, applicati a cucito, risultano eseguiti con la stessa tipologia tecnica i dei bordi. La figura centrale è dipinta con colori ad olio. L'intero scudo realizzato in seta in un recente restauro è stato supportato con seta di tonalità più chiara di quella originale. Modulo decorativo: Su fondo monocromo celeste campeggia la figura di S.Michele Arcangelo che è fiancheggiata da 5 elementi gigliati disposti simmetricamente e calpesta una oscura, contorta ed incatenata figura, attorno alla gamba destra del quale si avvolge un serpente. L'Arcangelo, oltre a brandire la spada e a sorreggere una bilancia, sostiene l'emblema di un castello, chiara allusione a Città S.Angelo. Colori: Fondo celeste; decorazione policroma e oro
- OGGETTO stendardo processionale
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MATERIA E TECNICA
filo d'oro/ ricamo
seta/ gros de Tours/ ricamo/ pittura a olio
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ATTRIBUZIONI
Michetti Francesco Paolo (1851/ 1929)
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Comunale
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera, così come attesta l'iscrizone sita nella parte superiore destra dello scudo, risulta firmata (o fatta firmare) soltanto il 16 novembre 1928, cioè allo scorcio del penultimo anno di vita del maestro abruzzese. Nella figura dell'Arcangelo Michele, con le ali aperte in modo da contrapporsi alla parte terminale dello scudo e rivestito con una scintillante corazza dorata, è possibile riscontrare la ricca policromia ottenuta con rapide pennellate intrise di colore denso, che caratterizza il Michetti ottocentesco. La minuta opera in oggetto, che si inserisce, almeno per dimensioni nel novero degli studi ad olio e a pastello e, soprattutto dalle coeve terrecotte da lui stesso modellate, appartiene al periodo aureo di Michetti. E1 infatti di poco posteriore ai successi da lui ottenuti ai Salons parigini (1872 e 1875) ed alla Esposizione napoletana del 1877 ove presentò il celebre "Corpus Domini" (Roma coli. Crispini) ed è immediatamente precedente all'inizio del sodalizio con D'Annunzio che sfociò nelle celebri e mastodon- tiche composizioni con "II Voto" (Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna) e, più tardi con "La figlia di Jorio" che nel 1895, in occasione della prima biennale di Venezia, fece acquisire al Michetti fama internazionale
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300027802
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni ambientali architettonici artistici e storici dell'Abruzzo
- ISCRIZIONI Nella parte superiore destra dello scudo è presente la seguente iscrizione ad inchiostro - F.P.Michetti (F)e(C)e nel 1879. firma(to) il 16 N(o)v. 1928 VII -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0