monumento ai caduti. allegoria della patria che riceve il sacrificio delle madri e delle vedove

monumento ai caduti a cippo, 1928 - 1928

Il monumento è costituito da un basamento in travertino, strutturato su tre livelli: un primo registro a due gradoni, una fascia a pietre squadrate e un cippo, caratterizzato da due pannelli in bronzo ad altorilievo e da due lapidi con i nomi dei caduti. L’insieme è sormontato dalla scritta dedicatoria che corre lungo i quattro lati del monumento. Il soldato è rappresentato come eroe antico, con la corazza appena visibile sul petto, mentre, in posa meditativa, reca, nella mano sinistra, una spada spezzata e un serto di ulivo, simboli della pace ritrovata. Il pannello sulla fronte presenta, al centro, una donna che simboleggia la Patria, verso la quale si rivolgono le madri con i lattanti e le vedove. Quello sul retro racconta la processione in onore del patrono, S. Zopito, con il tradizionale bue bardato a festa, in groppa al quale viene posto un bambino. A destra, la presenza del busto del santo è suggerita dal portantino e dall’uomo che guarda in alto. Sulla sinistra sono raffigurati uno zampognaro ed un pellegrino. In questo riquadro, in basso a destra, e in corrispondenza del piede sinistro del soldato, l’autore ha posto la propria firma. Infine, in entrambi, in basso a sinistra, è inciso il nome della fonderia di produzione

  • OGGETTO monumento ai caduti a cippo
  • MATERIA E TECNICA Bronzo
    Travertino
  • ATTRIBUZIONI Costanzo Guido (1892/1982)
  • LOCALIZZAZIONE Via Carlo Bonfiglio
  • INDIRIZZO Via Carlo Bonfiglio, Loreto Aprutino (PE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il monumento ai caduti di Loreto Aprutino, secondo quanto riferisce lo scrittore Tommaso Bruno Stoppa, fu fortemente voluto da Giacomo Acerbo, figlio di quelle terre nonché figura di rilievo nazionale in qualità di politico, fine collezionista, docente di economia e politica agraria all’Università di Roma. Inoltre, al fratello di Giacomo, Tito, è dedicata una testa - ritratto di bronzo, collocata nelle immediate vicinanze del monumento. Tito Acerbo, al comando del II battaglione del 152° fanteria della brigata Sassari, cadde il 16 giugno 1918 a Croce di Piave e, in seguito, venne insignito della medaglia d’oro al valore militare alla memoria. La trascrizione dei nomi dei caduti è stata possibile, dato lo stato in cui versano le lapidi, anche grazie allo stesso Stoppa che, nel suo testo del 1934 “Loreto Aprutino. Origine e profilo storico”, riporta l’elenco completo dei caduti: in totale, centodiciotto uomini. In realtà, l’elenco su pietra presenta due nominativi in più (Di Marco Gabriele e Di Sabatino Camillo) e contiene anche, per ciascun soldato, il riferimento ai nomi di battesimo dei padri. Inoltre, l’elenco dello Stoppa presenta forse un refuso, poiché non riporta il nome del Caporale Colantonio Zopito ma ripete due volte quello di Di Bruno Domenico, sia come Caporal Maggiore, sia come Caporale. Nello stesso testo, lo Stoppa riporta la notizia della compilazione, dietro incarico del comitato promotore, di un Albo d’Oro, da parte dell’abate Luigi Di Vestea: l’opera contiene le biografie dei caduti e una prefazione dell’illustre concittadino Acerbo. Si segnala, inoltre, che una targhetta, posta sulla fronte del monumento, documenta le scheggiature causate dai bombardamenti del 13 e 14 gennaio 1944. Anche se per lo Stoppa il monumento ritrarrebbe “la perenne gioventù italica”, è interessante notare, invece, come lo scultore abbia scelto un soggetto privo di ogni accenno cruento ed inneggiante alla pace, così come avviene per i monumenti di Ortona e Castellammare Adriatico (l’attuale Pescara), eretti in quegli stessi anni. Elementi di base della raffigurazione sono sempre: il soldato vestito all’antica, riferimento alla storia dell’Abruzzo, e le figure femminili delle madri e delle vedove. Si tratta, quindi, di opere che non solo glorificano il sacrificio dei morti, ma soprattutto valorizzano la costanza dei vivi, di chi resta e promuove la vita. È evidente la presenza di un filo conduttore tra i tre monumenti: quello di Ortona, il più antico, contiene in nuce un concetto che, nel perduto monumento di Castellammare Adriatico, raggiungerà la sua elaborazione più matura, ponendo la Madre al centro della raffigurazione e, in secondo piano, i soldati vestiti all’antica
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300283028
  • DATA DI COMPILAZIONE 2014
  • ISCRIZIONI lungo i quattro lati del basamento/ai piedi del soldato - AI SVOI CADUTI / PER LA PATRIA / LORETO APRVTINO / MCMXV MCMXVIII - a incisione - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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