altare - a edicola, complesso decorativo di Sartorio Giuseppe (attribuito) - bottega sassarese (primo quarto XX)
L'altare a edicola dedicato ai Santi Martiri turritani, Gavino, Proto e Gianuario, si trova nella quarta cappella a sinistra della navata della chiesa sassarese del Ss. Crocifisso e Sant'Apollinare. L'altare marmoreo, opera dello scultore piemontese Giuseppe Sartorio e delle maestranze della sua bottega sassarese, aperta nel 1886, segue, con piccole variazioni, lo schema degli altri altari da lui realizzati per la stessa chiesa, che prevede una mensa su colonnine, con paliotto scolpito a bassorilievo (qui con i simboli dei martiri turritani) sulla quale poggia il tabernacolo, un registro mediano con nicchia, qui triplice, con San Gavino al centro e i santi Proto e Gianuario ai lati, e un capoaltare con lunettone decorato al suo interno con rilievi a stucco effigianti una torma di putti. La struttura a edicola dell'altare è contenuta ai lati da paraste cuspidate decorate a incisione, con motivi che rimandano agli oggetti liturgici o simboli della mensa. Sull'altare dedicato ai Martiri turritani, la tecnica incisoria si ripete nei fregi orizzontali che scandiscono i registri architettonici, dalla mensa alla parte centrale, alle già citate paraste, fino alle cornici delle nicchie cuspidate. Il capoaltare in questo altare mostra invece una decorazione a intarsio, con motivi di gigli e fogliame
- OGGETTO altare a edicola
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MATERIA E TECNICA
marmo rosso/ intarsio
stucco/ modellatura
marmo/ incisione, lucidatura, sbozzatura, scalpellatura
- AMBITO CULTURALE Bottega Sassarese
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ATTRIBUZIONI
Sartorio Giuseppe (attribuito): scultore
- LOCALIZZAZIONE Sassari (SS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Altare a edicola in stile storicista eclettico, realizzato da Giuseppe Sartorio a partire dal 1909, in collaborazione con gli aiuti della bottega sassarese da lui aperta in città nel 1886, ad eccezione degli altari della Madonna di Lourdes (1930) e di Sant'Apollinare (1930 ca.) opere di Fausto Sanna, che si aprono sul lato destro. Giuseppe Sartorio e i suoi allievi lavorano al cantiere della chiesa fino al 1922, anno della sua scomparsa. Giuseppe Sartorio (Boccioleto Valsesia, Vercelli, 1864 - Mar Tirreno, 1922) è stato allievo di Odoardo Tabacchi all’Accademia Albertina di Torino. Dopo aver ricevuto l’incarico per realizzare il monumento a Quintino Sella nella piazza omonima di Iglesias, nel 1885, Giuseppe Sartorio inaugura una fortunata carriera in Sardegna, dove le sue sculture e edicole cimiteriali hanno un successo repentino, grazie alla capacità dell’artista di intercettare il gusto di una committenza borghese ambiziosa, desiderosa di consegnare ai propri contemporanei e ai posteri un’immagine socialmente preminente. Dal 1885 Sartorio apre un laboratorio a Cagliari, prima in via Sassari n.7, e poi al civico 15 di viale Bonaria; l’anno seguente inaugura una succursale a Sassari, in corso Regina Margherita n.1, per far fronte alle continue richieste da parte della committenza, proveniente anche da Iglesias, Ozieri, Buggerru, Cuglieri, Gonnesa, Ittireddu, Pattada, Scano Montiferro, nei cui cimiteri sono presenti opere dello scultore. Gli altari delle cappelle laterali della chiesa sassarese, di impianto medievale ma ricostruita in stile neogotico alla fine dell'Ottocento, sono ispirati allo stile eclettico storicista in voga all'epoca, con uso di marmi e stucchi Lo schema degli altari si ripete con varianti architettoniche sul tema dello storicismo eclettico: una cornice composita in marmo con specchiature e nicchie, contenenti statue devozionali a tutto tondo, come nel caso di questo altare, a dimostrazione dell'abilità tecnica dello scultore piemontese
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000251096
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0