Sant'Agata. SANT'AGATA
dipinto
post 1340 - ante 1360
Giovanni Di Pietro (attivo 1401-1423) (notizie 1401-1423)
notizie 1401-1423
Sant'Agata a figura intera, con veste e manto bordati in oro, aureola e nimbo punzonati, reca nella destra il piatto contenente le mammelle, suo attributo, e con l' altra mano, adunca, regge un lembo del manto.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tavola/ pittura a tempera
- AMBITO CULTURALE Ambito Pisano
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ATTRIBUZIONI
Giovanni Di Pietro (attivo 1401-1423) (notizie 1401-1423)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei Civici di Pavia
- LOCALIZZAZIONE Castello Visconteo
- INDIRIZZO Viale XI febbraio, 35, Pavia (PV)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto raffigurante Sant'Agata, proveniente dal Legato di G. C. Francesco Reale, costituiva lo scomparto di un polittico.\nInizialmente l'opera era ritenuta di ambito lombardo dal Maiocchi (ms 1900 ca.), che lo credeva di un pittore pavese; dal Toesca (1912), che lo riferì al medesimo autore che aveva affrescato l'oratorio milanese di Solaro, e da Roberto Longhi (1957).\nL'esecuzione è stata poi indirizzata verso l'ambito toscano, e precisamente pisano, da Russoli, seguito poi da Bicchi (1961) e Ragghianti (1977), il quale riferì la tavola pavese al polittico firmato "Johannes de Pisis", raffigurante una Madonna col Bambino tra sant'Agata, santo Stefano, san Francesco e una santa martire, che erroneamente riteneva parte dei possedimenti pisani della famiglia Malaspina (e non del legato G. C. Francesco Reale). Nonostante l'attribuzione a Giovanni da Pisa sia stata negata dall'Ottolenghi (1981), non è più stata messa in discussione ed è stata abbracciata anche da Migliorini (1978-1979), che aggiunse al corpus dell'artista un polittico eseguito per la chiesa di Santa Fede a Genova.\nLa scheda inventariale dei Musei Civici di Pavia contiene una lettera di Mauro Natale alla dott.ssa D. Vicini del 1983 in cui si dice che "la pertinenza ligure di questo pannello è indiscutibile, anche se l'attribuzione, già formulata, a Giovanni da Pisa, attende ulteriori conferme". Questa linea è stata seguita anche da Algeri, che riteneva, sulla base delle dimensioni e punzonature, l'appartenenza del dipinto pavese a un polittico composto dalle tavole coi Santi Leonardo e Santa Chiara della chiesa di Santa Fede di Genova (oggi nel Museo Diocesano), una cimasa raffigurante la Madonna con Bambino e un perduto San Lorenzo (già Roma, collezione Paolini). In questo complesso, lo scomparto con sant'Agata sarebbe dovuto essere sulla destra dello scomparto centrale.\nPer ragioni stilistiche, come la chiarezza compositiva, la morbidezza nella resa delle vesti e dei manti e la raffinata preziosità, la tavola pavese e il presunto polittico di cui faceva parte s'inserisce cronologicamente dopo le tavole della Santissima Annunziata di Portoria e prima del polittico conservato nel Museu Nacional d'Art de Catalunya, datato 1423 e caratterizzato da un'accentuata morbidezza.\n
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- ENTE SCHEDATORE R03/ Musei Civici di Pavia
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0