violoncello di Cavani, Vincenzo (sec. XX)
violoncello
post 1933 - ante 1937
Cavani, Vincenzo (1889-1973)
1889-1973
Le linee del profilo della tavola e del fondo denotano eleganza e armonia. Il fondo e la tavola armonica sono costituiti da due pezzi giuntati al centro. Le punte per dimensioni e scelte stilistiche ben si raccordano con la linea delle spalle superiori ed inferiori. Il filetto esterno, la lavorazione del bordo ben arrotondato nel suo declinare nella sguscia caratterizzano la cassa e conferiscono plasticità e morbidezza. Il ponticello non è originale.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO violoncello
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MATERIA E TECNICA
legno di abete rosso
legno di acero
legno di ebano
legno di pioppo
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ATTRIBUZIONI
Cavani, Vincenzo (1889-1973)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo del Violino. Civiche Collezioni Liutarie - Liuteria italiana del Novecento
- LOCALIZZAZIONE Palazzo dell'Arte
- INDIRIZZO Piazza Guglielmo Marconi 5, Cremona (CR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Vincenzo Cavani, liutaio originario di Spilamberto (via Francesco Roncati), partecipa alla Mostra-concorso nazionale di liuteria moderna organizzata a Cremona dal 16 maggio al 15 giugno 1937 in occasione delle celebrazioni per il bicentenario della morte di Antonio Stradivari e ottiene il secondo premio nella categoria "violoncello". Secondo quanto prevedeva il regolamento del concorso, gli strumenti vincitori vennero acquisiti dall'Ente Nazionale per l'Artigianato e le Piccole Industrie (ENAPI) che nel 1938 li donò al costituendo Museo di liuteria moderna che doveva avere sede a Cremona. Vincenzo Cavani viene da una famiglia di liutai, già il nonno Domenico esercitò la professione di liutaio anche se fu maggiormente noto come fonditore di campane. Il padre Giovanni (1851-1936) si dedicò per primo interamente alla liuteria. Il tirocinio di Vincenzo cominciò prestissimo e inizialmente comprese anche lo studio del violino. Istruito dal padre, egli costruì il primo violino all’età di 11 anni e due anni più tardi presentò il suo primo violoncello al professor Ferrari. Completò il proprio apprendistato frequentando il laboratorio del maestro Bisiach. L’elegante fattura dei suoi strumenti gli fruttò numerosi apprezzamenti in Italia e soprattutto all’estero, anche al di fuori d’Europa. Si ispirò soprattutto ai modelli guarneriani, utilizzò vernici a olio e a spirito, di tonalità variabili tra il rosso e il giallo-oro.
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- ENTE SCHEDATORE R03/ Museo del Violino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0