Nonantola (Modena)/ Chiesa parrocchiale di San/ Michele (sec. XII-XIII) -/ l'interno

negativo, 1919-1920
Anonimo (xx Prima Metà)
XX prima metà

Il vetro del negativo è iregolare. Sul fototipo sono visibili le impronte del portalastre. La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Chiese romaniche - Restauri
    Elementi architettonici – Pilastri - Navate
    Italia - Emilia Romagna – Nonantola – Pieve di San Michele Arcangelo
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Anonimo (xx Prima Metà): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La Pieve di San Michele Arcangelo eretta tra l’870 e l’887 dall'abate Teodorico, fuori dalle mura di Nonantola, viene ricordata come pieve nei documenti relativi alla costruzione dell'edificio romanico tra il 1011 e il 1101. Verso la fine del XVIII secolo, l’edificio subì un pesante intervento di restauro ad opera del Cardinale Alessandro Albani che ne alterò le originarie forme romaniche facendo interrare la cripta, inglobare i pilastri nei muri e modificare le tre navate in un’unica navata con cappelle laterali. Oltre a ciò, il soffitto ligneo fu sostituito da un soffitto a volte e la facciata fu rifatta in stile barocco. Nel 1915, terminati i lavori di restauro della Chiesa Abbaziale di Nonantola, Monsignore Ferdinando Manzini venne nominato arciprete della Pieve di San Michele. Con l’intento di porre mano al restauro di quest’altro importante monumento nonantolano, nel 1916, Manzini effettuò i primi saggi alla cripta. I lavori di restauro non si poterono iniziare sino al 30 settembre del 1919, quando i soldati della Grande Guerra che nel 1917 occuparono la chiesa per scopi militari, la abbandonarono. Una volta accertata l’importanza del restauro della Pieve, il Ministero della Pubblica Istruzione a cui il Canonico Manzini si era rivolto, elargì una somma di lire 20.000 con la quale fu possibile provvedere alla sua ristrutturazione. L’intervento prevedeva il restauro interno ed esterno delle absidi, il ripristino della cripta, del presbiterio e dell’originale piano di calpestio. Quest’ultima operazione che consisteva nell’abbassamento di 40 cm del livello del pavimento, portò alla luce i muri dell’arcaica struttura longobarda e nuove finestre romaniche. Nel 1920, a causa dell’aumento del costo della manodopera e in mancanza di ulteriori mezzi, i lavori furono sospesi. Nel 1926 in seguito a contrasti col Capitolo Abbaziale, Monsignore Manzini fu trasferito in un’altra parrocchia e i lavori iniziati, furono terminati velocemente per poter riaprire la chiesa al culto: si provvide quindi a ricoprire d'intonaco i muri interni, a soffittare le navate minori, a pavimentare la chiesa e a chiudere la cripta. Il negativo in esame mostra l’interno della Pieve durante gli scavi seguiti dal Canonico Manzini nell’area del presbiterio, tra il 1919 ed il 1920. La lastra infatti, documenta i ritrovamenti così descritti da Manzini, in un promemoria inviato alla Soprintendenza nell’ottobre del 1933: “(…) il restauro della parte absidale, all’interno ed all’esterno, in cui era venuto in luce il muro primitivo, così detto longobardo, lo sterro della cripta per lo spazio di tutte e tre le absidi, durante il quale apparve una notevole quantità di materiale, primitivo, parte in opera e parte sciolto, quale capitelli, basamenti di colonne, altari, aperture, ecc. (…)”. La presente immagine è stata pubblicata a corredo del volume “La Pieve di S. Michele Arcangelo in Nonantola” del 1937, di Lidia Bianchi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800634085
  • NUMERO D'INVENTARIO N_000913
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • ISCRIZIONI sul recto: in basso a destra - Inv. 3681 -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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