Stoviglie transalpine nell'Italia romana

La sigillata gallica in Italia
a cura di Ada Gabucci, pubblicato il 12/04/2021

Le più antiche fabbriche di sigillata gallica sorgono nei primi decenni del I secolo d.C. ai confini tra Aquitania e Gallia Narbonese e producono vasellame molto resistente e di buona qualità destinato al mercato interno e all’esportazione che, per vie d’acqua, raggiunge in breve tempo quasi tutto il bacino del Mediterraneo, comprese le coste dell’Italia tirrenica e in particolare quelle liguri, Ostia, Roma e Pompei.

Frammenti di sigillate galliche arrivati nella Cisalpina da La Graufesenque, Banassac e Lezoux Musei Reali Torino
Frammenti di sigillate galliche arrivati nella Cisalpina da La Graufesenque, Banassac e Lezoux

Alla confluenza tra il Tarn e la Dourbie, dove oggi sorge Millau (Aveyron), tra il I e il III secolo si sviluppano diversi agglomerati di officine ceramiche che hanno avuto fortune e progressi alterni. Tra questi il nucleo principale è certamente quello di La Graufesenque dove, su una superficie di circa 10 ettari, si sono susseguite officine di ceramisti per circa 150 anni, dall’età augustea alla metà del II secolo. L’organizzazione, piuttosto complessa, prevedeva una produzione a ciclo continuo con l’uso di un enorme forno comune per ottimizzare i tempi, in un sistema in cui la cottura era possibile solo nei mesi estivi. La capacità dell’impianto era di 800/900 pile di 35 vasi ciascuna, cioè circa 30.000 vasi a infornata, poco meno di mezzo milione per ogni stagione!

Con l’inizio del II secolo le fabbriche della Gallia meridionale (La Graufesenque, ma anche Banassac) iniziano progressivamente a perdere importanza, mentre entrano in gioco gli atelier della Gallia centrale, una dozzina di siti a nord del Massiccio Centrale, tra la valle dell’Allier e la media valle della Loira. L’organizzazione del lavoro di questi centri ha modalità del tutto diverse da quelle messe in pratica nella Gallia meridionale: non grandi impianti, ma officine più piccole e ben strutturate, che intrattengono rapporti anche abbastanza stretti le une con le altre, riuscendo, intorno alla metà del II secolo, a dominare la distribuzione di sigillata per lo meno dell’Europa centro occidentale. In particolare, i vasai di Lezoux si inseriscono per circa centocinquant’anni nei flussi commerciali a lunga distanza, diretti soprattutto ai campi legionari della Britannia e del limes renano-danubiano.

Bibliografia in rete

Attraverso le Alpi e lungo il Po: importazione e distribuzione di sigillate galliche nella Cisalpina, 17/05/2021 (LINK)

DICOCER. Céramique sigillée sud-gauloise, 17/05/2021 (LINK)

Samian research. Names on Terra Sigillata, 17/05/2021 (LINK)

La Graufesenque, 17/05/2021 (LINK)

Lezoux, 17/05/2021 (LINK)