Ritratto di Vittorio Amedeo I di Savoia

dipinto, post 1701 - ante 1720

Il personaggio è rappresentato a mezzo busto, di lieve tre quarti, con taglio poco al di sotto della spalla. Lo sguardo è rivolto verso l’osservatore. Porta i capelli corti con la fronte scoperta, un boccoli, più lungo, ricade sul davanti, baffi e barba appuntiti. Indossa una ampia gorgiera bordata di pizzo e una armatura di cui si vedono gli spallacci e il petto di corazza ornati da bande cesellate, parte delle quali presentano un decoro a girali vegetali e parte con nodi sabaudi. Al collo pende il collare dell’ordine della SS.ma Annunziata e immediatamente al di sotto si trova la croce di san Maurizio. Sfondo neutro di colore bruno. La tela è posta entro una cornice di formato e luce rettangolare in legno intagliato e dorato. Tipologia a gola; battuta liscia. Fasce modanate

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 66 cm
    Larghezza: 57.5 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela rappresenta Vittorio Amedeo I duca di Savoia. Secondogenito di Carlo Emanuele I e di Caterina Micaela, nacque a Torino nel 1587. Venne educato alla corte di Madrid, ma il cambiamento di alleanze, che caratterizzò la politica paterna tra il primo e il secondo decennio del Seicento, determinò per lui il matrimonio con la principessa francese Cristina di Borbone, celebrato nel 1619. Nel decennio successivo, tenuto lontano dalla gestione del governo, il principe si mosse tra le residenze di Mirafiori e del Regio Parco, facenti parte del suo appannaggio. Nel 1630 divenne duca di Savoia, ereditando una situazione politico-economica complessa, aggravata dalla diffusione del contagio della peste. Nel 1631, in Cherasco, firmò il trattato che concluse le guerre di successione del Monferrato con esiti per il ducato, tutto sommato, favorevoli: ottenne parte dei territori dell’antico marchesato aleramico in cambio della cessione di Pinerolo ai francesi. Dopo solo sette anni di governo, impegnati per lo più in campagne militari contro gli spagnoli, morì prematuramente nel 1637 a Vercelli, lasciando la successione del ducato, diviso al proprio interno tra due schieramenti, l’uno favorevole alla corte di Madrid e l’altro alla Francia, al figlio minore sotto la guida della madre, Prima Madama Reale. Il dipinto mostra il principe abbigliato ancora secondo la moda “alla spagnola”, tuttavia il volto appare piuttosto maturo. Pertanto, il prototipo potrebbe essere stato eseguito in prossimità o poco dopo il matrimonio con Cristina di Francia, celebrato nel 1619. La durezza dei tratti induce, inoltre a pensare che si tratti di una replica di epoca successiva all’esistenza dell’effigiato, la cui esecuzione può collocarsi tra la seconda metà del Seicento e il primo Settecento. La tela è allestita all’interno di una ampia serie iconografica sabauda che include principalmente opere risalenti al XVII secolo, benché esse rappresentino esponenti del casato a partire dall’età medievale. La maggior parte dei dipinti pervennero in questa sede a seguito del dono del castello di Racconigi al principe di Piemonte Umberto di Savoia da parte di suo padre, Vittorio Emanuele III, nel 1929. Il primo volle collocare in questa residenza, analogamente a quanto dispose per i suoi appartamenti in Palazzo Reale a Torino, le sue raccolte di iconografia sabauda e dinastica, con attenzione anche alle famiglie regnanti che, nei secoli, avevano stretto alleanza con Casa Savoia. Queste opere, collezionate a partire almeno dal 1919, pervennero a Racconigi per selezione dall’arredo di altre residenze sabaude dei territori ereditari o acquisite dopo l’unità d’Italia, oppure furono donate o ancora acquistate sul mercato antiquario, o da famiglie dell’aristocrazia piemontese e del territorio nazionale. L’allestimento della Galleria cosiddetta dei ritratti, collocata nel padiglione di levante con prosecuzione nell’attigua galleria dei cardinali, è attestato nell’inventario stilato da Noemi Gabrielli all’inizio del sesto decennio del Novecento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399564
  • NUMERO D'INVENTARIO R 5643
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 5643 (giallo) - maiuscolo -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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