San Francesco e l'angelo

dipinto,

Dipinto

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Ruggeri Antonio (notizie 1771-1841)
  • LOCALIZZAZIONE Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Luigi Cavriani, detentore dello “iuspatronato” della cappella di Santa Felicita, tra febbraio e marzo del 1811 ritira i dipinti che decorano le pareti e l’altare della cappella e li conserva nella propria dimora per farli “aggiustare”, come gli è stato consigliato dal pittore mantovano Antonio Ruggeri (tali informazioni sono ricavate dai documenti conservati in ASMn, Inventario 33, busta 419, già menzionata nel contributo di Tellini Perina del 1982 citato in bibliografia). In seguito tutti i dipinti vengono ricollocati nella cappella nella chiesa di San Maurizio, ma nel 1832 la pala d’altare e il dipinto in esame, che raffigura “San Francesco e l’angelo”, vengono indicati da Susani come “copie” degli originali di Lorenzo Garbieri, pertanto entro tale data si deve collocare l’esecuzione di tali copie da parte di Antonio Ruggeri. Egli fu pittore e scultore attivo a Mantova, influenzato dal Neoclassicismo e legato alla famiglia Cavriani, per la quale esegue anche otto medaglioni raffiguranti uomini illustri (per un breve profilo biografico artistico dell’artista si rimanda al contributo di L’Occaso del 2008, citato in bibliografia di confronto). Tellini Perina nella scheda della lunetta in esame, pubblicata nel contributo del 1982 (citato in bibliografia), riporta la letteratura artistica che sottolinea nella copia ottocentesca del Ruggeri il persistere degli elementi della tradizione carraccesca, desunti dall’originale, come l’atmosfera “di appassionata controriforma naturale” che pervade la visione angelica. Inoltre la studiosa ipotizza che l’originale, da lei considerato perduto, debba essere riferito a Ludovico Carracci e tale indicazione è ripresa anche nella scheda dedicata a Ludovico Carracci compilata dalla medesima Tellini Perina nel 1989 (pubblicata in “Pittura a Mantova dal Romanico al Settecento”, citata in bibliografia). Secondo Marinelli (nel contributo sul manierismo a Mantova nel 1998, citato in bibliografia), invece, l’ “arredo carraccesco” della cappella è da riferire non a Carracci ma all’intervento di Lorenzo Garbieri che è sostituito, in epoca napoleonica, da “copie fedeli” di Antonio Ruggeri. Infine, nel 1999, Corsetti accoglie la proposta di Milantoni e identifica l’originale del “San Francesco e l’angelo” di San Maurizio in un dipinto a lunetta di Lorenzo Garbieri, ora conservato in una collezione privata (si veda la voce biografica dedicata a Lorenzo Garbieri di Corsetti citata in bibliografia che riprende G. Milantoni, “Lorenzo Garbieri - Bologna 1580-1654” in “La scuola dei Caracci dall’Accademia alla bottega di Ludovico”, a cura di E. Negro- M. Pirondini, Modena 1994, pp. 181 n. 226, 176 n.220). Per i dipinti realizzati da Ruggeri in San Maurizio si propone il riferimento orizzontale 0300185070
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300185077
  • NUMERO D'INVENTARIO Mantova. Chiesa di San Maurizio. Inv. Dem. 33
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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