Madonna con il bambino. Madonna con il bambino
dipinto
1420/ 1429
Bellini Jacopo (1396/ 1470)
1396/ 1470
La Vergine, seduta su un prato cosparso di fiori, è raffigurata come Madonna dell’umiltà. Il bimbo stringe nella mano destra un uccellino, probabilmente il cardellino che in genere allude al sacrificio di Cristo, mentre nella sinistra si intravede un cartiglio. Il supporto ligneo è costituito da un’unica tavola rettangolare con venatura verticale. La preparazione di gesso è visibile nella zona ai lati della terminazione centinata della superficie dipinta, un tempo coperta dalla cornice di cui si conservano frammenti di due colonnine tortili
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tavola/ pittura a tempera
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ATTRIBUZIONI
Bellini Jacopo (1396/ 1470)
- LOCALIZZAZIONE Museo di Castelvecchio
- NOTIZIE STORICO CRITICHE "Non si hanno notizie circa l’acquisizione del dipinto da parte di Andrea Monga, ma non è da escludere la possibilità di identificare l’opera qui discussa con la «Madonna in tavola con giardino» acquistata dal collezionista presso Giovan Francesco Sambonifacio negli anni trenta del XIX secolo (Guzzo 1995-1996, p. 418 n. 21). Il dipinto, generalmente considerato opera di uno stretto seguace di Jacopo Bellini, è stato invece restituito con forza al "corpus" delle opere autografe del maestro da Miklós Boskovits (1985) che ne ha indicato gli stretti rapporti con lo stile figurativo della "Madonna con il bambino in trono" della collezione Cagnola di Gazzada, proponendo una datazione intorno al quarto decennio del Quattrocento. La proposta, accolta con scetticismo dalla critica successiva, è stata invece ribadita da Fossaluzza (1998, p. 113). La Vergine mostra affinità significative con la "Madonna dell’umiltà con un donatore" del Louvre, che la critica tende ormai a riferire alla prima attività di Bellini, pur variamente datandola «nella seconda metà degli anni trenta» (De Marchi 1992, p. 217), «fra il 1433 e il 1435» (Franco 1996a, p. 12) e anche prima (Boskovits 1985, p. 117). Accomuna le due opere il debito profondo nei confronti del linguaggio figurativo di Gentile da Fabriano, del quale Jacopo fu allievo, chiaramente riconoscibile nel fitto drappeggio del manto, che sembra derivare direttamente dallo studio di opere del fabrianese, per esempio la "Madonna in trono" al centro del polittico Quaratesi (Londra, National Gallery), oppure disegni, come quello per una "Madonna dell’umiltà" ora a Milano presso l’Ambrosiana (F. 214 inf. 8; cfr. Degenhart, Schmitt 1990, p. 110, fig. 87). Legami con la cultura internazionale di cui Gentile fu uno dei principali interpreti, si colgono anche nella minuziosa descrizione del giardino fiorito che circonda le figure, nelle preziose ornamentazioni in oro che un tempo decoravano i bordi delle vesti e nella decorazione a caratteri pseudo-cufici, ormai quasi del tutto perduta, delle aureole. Alcuni confronti con opere sicure di Bellini, oltre che il riconoscimento della sostenuta qualità dei brani meglio conservati e della sapiente composizione delle figure, forniscono, secondo chi scrive, validi argomenti a sostegno dell’autografia del dipinto qui discusso; si vedano a questo proposito le puntuali analogie stilistiche e morfologiche tra il volto della Vergine – che insieme a quello del bambino è tra i brani meglio leggibili – e quello della Madonna del Louvre, risultando identici l’ovale regolare dei contorni, il taglio elegantemente allungato degli occhi, la linea che nitida disegna l’arcata sopraccigliare e il profilo del naso, l’ombra che si addensa intorno alle palpebre, e infine la piccola bocca carnosa. L’esecuzione del dipinto dovrebbe essere prossima a quella della "Madonna" del Louvre, ancora entro il terzo decennio del secolo o subito dopo, insieme alla "Madonna con il bambino" dell’Accademia Carrara di Bergamo e, a seguire, quella della collezione Cagnola di Gazzada" (da Sonia Chiodo 2010, cat. 70)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500715145
- NUMERO D'INVENTARIO 231
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
- ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0