Carta iniziale "O[sanna filio David]". fasci di rami d'olivo sopra un altare

miniatura 1485 - 1495

Iniziale "O[sanna filio David]", colore rosa acceso, figurata con fasci di rami d’olivo sopra un altare, ornata con due sfere azzurre sull’asse mediano orizzontale; il contorno del campo in lamina d’oro è interrotto da coppie di incavi circolari nei quattro angoli. Sul verso iniziale "C", azzurra su campo esterno in porporina e campo centrale rosso cupo, ornata con un fiore

  • OGGETTO miniatura
  • MATERIA E TECNICA ORO
    pergamena/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Dai Libri Francesco (1450 Ca./ 1503-1506)
  • LOCALIZZAZIONE Museo degli affreschi G.B. Cavalcaselle
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La miniatura faceva parte di un graduale proprio del tempo in più volumi. In particolare, apparteneva al graduale del tempo dalla Domenica delle Palme all'Ascensione, assieme ad altre dodici grandi iniziali ornate (invv. 4464-1B1765, 4463-1B1764, 4439-1B1740, 4437-1B1738, 4434-1B1735, 4460-1B1761, 4435-1B1736, 4461-1B1762, 4440-1B1741, 4441-1B1742, 4436-1B1737, 4438-1B1739, 4465-1B1766). Le tredici grandi iniziali ritagliate, sono riunite perché strettamente collegate per stile e dimensioni, per identità di grafia nel verso, di lineazione, di colore degli inchiostri, ma soprattutto per uniformità di contenuto liturgico. Tutte mostrano un’eccellente qualità di esecuzione ed un uso sapiente della policromia. Nonostante le dimensioni ragguardevoli delle iniziali, che determinano un ampio spazio sul verso, il testo è spesso ridotto a poche sillabe per la preponderanza della notazione musicale. Si può pensare che sul finire del Quattrocento, l’abbazia di Santa Maria in Organo rinnovasse i graduali del "Proprium Missarum de tempore", e che i volumi fossero almeno tre, con inizio rispettivamente dalla Prima Domenica d’Avvento, dalla Domenica delle Palme, dalla Pentecoste. Per la datazione vengono in aiuto l’analisi stilistica e gli antifonari di Castelfranco Veneto (Castiglioni 1985, pp. 17-25), datati 1500-1503, miniati da un maestro nell’atelier Dai Libri con iniziali non figurate. Sfogliando i superstiti registri dei conti di Santa Maria in Organo, si hanno notizie di alcuni pagamenti per miniature. Francesco Dai Libri, nel 1491, riceve un cospicuo compenso in natura: sette minali di frumento (Rognini 1986, p. 180 nota 39), successivamente, e ripetutamente, tra luglio 1495 e marzo 1496, è pagato con denari contanti. Anche a Girolamo sono fatti versamenti tra luglio e agosto 1495 (Canossa 1911, p. 39). I registri non menzionano apertamente alcun graduale, silenzio che tuttavia non induce a rifiutarne la possibilità. L'iniziale in esame è l'unica della serie ad essere istoriata, mentre nelle restanti dodici le decorazioni sono prevalentemente fitomorfe. E' sicuramente connessa con la liturgia della domenica delle Palme e si riferisce all’antifona (CAO 3142) con la quale inizia il rito della benedizione dei rami di olivo, che precede la messa. Come notato da Gino Castiglioni nel catalogo generale del Museo di Castelvecchio (2010, pp. 303-305), il graduale non inizia con un introito, come di norma, ma con l'antifona "Hosanna filio David". La singolare immagine dei "Fasci di rami d'olivo deposti sull'altare", tuttavia, decora un capolettera "O", non un "H". Eppure, secondo lo studioso, non vi può essere dubbio che esso sia riferibile alla "Domenica in palmis", giorno tanto caro agli olivetani. La conferma viene dalla lettura del verso, dove sopravvive un frammento del responsorio "Collegerunt pontifices" che segue quasi immediatamente l'"osanna" inziale. Né può sfuggire che in tutta la lunga liturgia di quella domenica - i cui riti introducono quelli ancora più intensi della settimana santa - non ricorra alcun capolettera "O" di paragonabile dignità e di simile evidenza. La motivazione, riporta Castiglioni, è meramente linguistica e si spiega con lo stabilirsi della forma corretta "Osanna" in luogo di "Hosanna". Su questa iniziale "O" si apriva dunque il graduale dalla Domenica delle palme. Ed è inoltre possibile, come avviene nelle prime carte degli altri volumi, che anche qui apparissero le insegne del monastero olivetano. Il confronto più immediato con le grandi iniziali, come ha giustamente evidenziato Ulrike Bauer (1986, pp. 158-159), è con le sei del Wallraf-Richartz Museum di Colonia, anch’esse non figurate ma ricche di una decorazione fantasiosa: anfore, mascheroni, ecc., che la studiosa tedesca assegna a Girolamo Dai Libri. Purtroppo non è possibile verificare se fossero appartenute allo stesso libro liturgico, o ad uno degli altri volumi che costituiscono l’intero graduale, poiché il verso con i frammenti di scrittura non è accessibile. Non v’è notizia esplicita dei committenti, tuttavia, su tredici capilettera, bellissimi ma non animati, l’unica figurazione evidenzia fasci di fronde d’olivo su un altare. Sarebbe questo un indizio sufficiente a far supporre che il particolare risalto dato alla benedizione degli olivi sveli una committenza olivetana. Iniziali così spaziose e di così elevata qualità, anche per celebrazioni non particolarmente solenni, autorizzano ad ammettere, per buona parte delle miniature, l’intervento diretto di un maestro, più che il lavoro indistinto della bottega, come di norma poteva avvenire per le miniature più semplici e senza figure. È forte la tentazione di assegnare a Francesco Dai Libri, con aiuti, anche queste coloratissime iniziali non figurate che di lui conservano lo stigma e i vezzi, come l’instabilità cromatica in uno stesso corpo di iniziale, che muta rapidamente da colore a colore. (da Gino Castiglioni 2010, pp. 303-305)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500717571
  • NUMERO D'INVENTARIO 4464
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
  • ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
  • ISCRIZIONI sul verso - Col[le]ge[runt pontifices] - gotica libraria -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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