vaso da pot-pourri, serie - Manifattura Imperiale di porcellane, Vienna (XIX)

vaso da pot-pourri, ca 1860 - ca 1860

Coppia di vasi ad anfora con coperchio forato e anse a forma di cigno

  • OGGETTO vaso da pot-pourri
  • MATERIA E TECNICA porcellana/ invetriatura/ pittura/ doratura
  • MISURE Altezza: 30 cm
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Imperiale Di Porcellane, Vienna
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo delle Porcellane
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO P.za Pitti, 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La coppia di vasi su basi quadrate ha un coperchio forato e due anse a forma di cigno. Sono decorate con ampie campiture dorate e sul corpo entro ovali sono rappresentate in policromia scene mitologiche. Il colore di fondo è un amaranto con ricca doratura e ornati nei colori fior di pesca e giallo. Sul corpo del vaso (Oda Pitti 2167) sono dipinte le scene di “Hylas e la Ninfa” e la “Toilette di Venere”, sull'altro (Oda Pitti 2168) sono raffigurate quelle di “Hero e Leandro” e l'”Amore e la Giovinetta”. Queste scene sono così descritte nelle iscrizioni in francese apposte sotto al piede del vaso. È assai curioso che i medaglioni che rappresentano “Hylas e la Ninfa” e “Hero e Leandro” siano di una qualità molto superiore agli altri, benché figurino su due vasi diversi. Senz'altro si tratta di copie da quadri dell''800 forse nelle collezioni viennesi. Questi vasi furono tra gli ultimi esemplari prodotti dalla manifattura prima che si chiudesse il 26 novembre 1866. L'esemplare appartiene alla collezione del sacerdote Giacomo Laguzzi, da lui stesso donata il 17 agosto 1943 all'allora R. Soprintendenza alle Gallerie per le provincie di Firenze Arezzo e Pistoia (vedi Verbale con l'elenco delle opere consegnate). La collezione fu depositata a Palazzo Pitti presso il Museo degli Argenti (ora Tesoro dei Granduchi), dove fu esposta dopo gli eventi bellici e successivamente trasferita nella guardaroba della Galleria d'Arte Moderna. Essa è costituita da centotré miniature su lastre in porcellana aventi in prevalenza come archetipi dipinti, da venticinque piatti (dodici appartenenti a una serie con raffigurate scene ispirate alle opere di Richard Wagner e i rimanenti decorati con raffigurazioni di gusto naturalistico o tratte da dipinti di maestri dei secoli precedenti) e ancora da sessanta esemplari tra statuette, scatole, vasi e gruppi scultorei. Sempre per volontà del Laguzzi, a questo nucleo sono stati aggiunti nel 1946 alcune miniature, sempre su lastra in porcellana. L'esecuzione dei manufatti che formano questa raffinata e variegata raccolta è prevalentemente riconducibile alle fabbriche di porcellane attive a Dresda, ma anche in Turingia (si veda il marchio di fabbrica presente su quasi tutti gli esemplari) ed è databile tra la fine dell'Ottocento e non oltre il 1942, in riferimento all’anno di donazione della collezione. Sono caratterizzati da un gusto tipico dell’epoca e rivelano una tecnica di esecuzione mista con un’alternanza tra la pittura eseguita a pennello e i motivi decorativi floreali e di ornato realizzati in decalcomania con una preferenza per l’oro
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900131650
  • NUMERO D'INVENTARIO OdA Pitti 2167-2168
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Le Gallerie degli Uffizi
  • DATA DI COMPILAZIONE 1973
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2023
  • ISCRIZIONI interno del coperchio - titoli descrittivi dei dipinti riportati sul corpo dei vasi - a pennello -
  • STEMMI sotto al piede - di fabbrica - Marchio - scudo, in blu
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA dichiarazione autografa (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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