antifonario, elemento d'insieme di Giovanni di Piero di Vico (attribuito) (sec. XV)
Antifonario diurno e notturno dal primo sabato di Avvento alla IV domenica dopo l'Epifania. Legatura: antica ma non coeva, in cuoio marrone su assi di legno, fornimenti in ferro, priva di lacci; risale probabilmente alla fine del XVII secolo quando risulta documentato il restauro dei corali. CArte: 304. Numerazione: due numerazioni sempre presenti ma non coincidenti, 1) in numeri arabi, antica ma non coeva, segnata al centro del margine esterno sul recto delle carte; 2) antica, successiva alla precedente, in numeri arabi, segnata sull'angolo superiore, nel recto delle carte. Esiste una terza numerazione, anche questa in numeri arabi, segnata sotto la seconda. Scrittura: Libraria gothica rotunda, inchiostro nero; su una colonna con un sistema di sei tetragrammi rossi con neumi neri e sei linee di testo; titoli e rubriche in rosso; glosse in rosso e nero; segni paragrafali in rosso e azzurro. Il corale si compone di 29 fascicoli quinterni. La decorazione comprende 728 lettere filigranate piccole, 13 medie e 2 grandi; non vi sono iniziali decorate a fogliami ma 7 iniziali istoriate
- OGGETTO antifonario
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MATERIA E TECNICA
CUOIO
LEGNO
pergamena/ inchiostro
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ATTRIBUZIONI
Giovanni Di Piero Di Vico (attribuito): scriptor
- LOCALIZZAZIONE Siena (SI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE E' ricordato negli Inventari del Convento dal 1680 al 1741. In seguito alle soppressioni napoleoniche passò nel 1810 all'Accademia di Belle Arti di Siena. Venne restituito al Convento nel 1815. Nel 1868 venne trasferito all'Opera del Duomo di Siena insieme al Salterio n. 11 e all'Antifonario n. 9; succesivamente restituiti al Convento, ma dopo il 1923, anno in cui venne pubblicato dal Gaillard che ne attribuiva la decorazione miniata alla bottega di Sano di Pietro. Questo corale fu probabilmente il primo della serie degli Antifonari ad essere trascritto, rispettando la successione del tempo liturgico ed è probabile che spetti a fra Giovanni da Siena (identificato dal Bertagna con Giovanni di Piero di Vico) che firma gli Antifonari 6, 2 e 4, nei quali si conserva ancora l'explicit quattrocentesco; la sua esecuzione dovette precedere di poco o intaccare il 1463, anno in cui risulta completata la trascrizione dell'Antifonario 6, il volume secondo, cioè, degli Antifonari. La stretta unità stilistica riscontrabile nelle filigranate induce a ritenerle eseguite da una stessa mano, tranne forse le due filigranate grandi, che presentano alcune varianti sostanzialmente estranee al resto della decorazione. La decorazione miniata che comprende solo iniziali istoriate sembra appartenere ad un'unica mano, di cultura tardogotica variamente debitrice ai pittori senesi Sano di Pietro, Pellegrino di Mariano e Giovanni di Paolo. Allo stesso miniatore che convenzionalmente denomineremo "Primo miniatore degli Antifonari" spetta anche la realizzazione delle miniature con la "Resurrezione", l'"Ascensione" e la "Pentecoste" del Codice 2
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900185590
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Siena e Grosseto
- ISCRIZIONI nel verso del piatto anteriore - Corale n. 10 - corsivo -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0