Incisione di ricostruzione dell'interno del Tempio Malatestiano di Rimini

positivo album, post 1889 - ante 1914
Anonimo (xix Fine/ Xx Inizio)
XIX fine/ XX inizio

Stampa incollata alla carta 21, verso. Si segnala che la relativa lastra presentava graffito sull'emulsione la numerazione '27'

  • OGGETTO positivo album
  • SOGGETTO Grafica - Incisioni - Stampe - Incisioni di architettura
    Incisori - Italia - sec. XIX - Ugolini, Luigi
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Anonimo (xix Fine/ Xx Inizio): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici Etnoantropologici di Bologna Ferrara Forlì Cesena Ravenna e Rimini
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pepoli Campogrande
  • INDIRIZZO Via Castiglione, 7, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La fotografia è la riproduzione di un'incisione, ovvero di una raffigurazione prospettica dell’interno del Tempio Malatestiano di Rimini, osservato da un punto rialzato tra la controfacciata di sinistra e la cappella cosiddetta “degli Antenati” (prima di sinistra). Si nota la definizione a losanghe data al pavimento, che consente di apprezzare la ricostruzione da una inquadratura in cui figurano, oltre alla zona absidale al centro, le cappelle seconde e terze dei due lati della navata centrale, e le due ulteriori cappelle della zona presbiteriale. Lo stato della decorazione interna descritta dal disegno non corrisponde a quello di fatto dell’edificio, che mai ebbe la copertura a cassettoni di gusto seicentesco fornita dall’autore (il disegno dell’Alberti avrebbe previsto una volta lignea a botte, mai realizzata). Si deve infine rilevare, nell’abside, la presenza di finestre gotiche, affini a quelle tutt’ora presenti sulle pareti laterali, frutto di invenzione. L’opera fa parte della raccolta incisioni realizzate da Luigi Ugolini, raccolte in fascicoli dal segretario comunale di Rimini, Domenico Paolucci (Il Tempio malatestiano di Rimini – 1832). Il disegno presenta la stessa inquadratura di una incisione firmata “Martin” e seguita dal monogramma VM, non identificato, presente nel volume curato del viaggiatore e giornalista G. de Leris, dedicato all’Italia superiore, pubblicato a Parigi nel 1889 (A. Quantin) e a Milano nel 1892 (dal Corriere delle Sera). L’opera grafica pare in effetti riprendere l’inquadratura fornita dal calcografo di tale pubblicazione, di notevole diffusione e successo, per elaborare una ipotesi di ricostruzione dell’interno, possibilmente anche in relazione a progetti di intervento e restauro. La ripresa e la successiva stampa del positivo in esame debbono essere quindi circoscritte tra il 1889 e i termini cronologici dell’estensore dell’album, l’ingegnere Raffaele Faccioli. Il fondo fotografico Faccioli è costituito da stampe sciolte o incollate su supporto, raccolte nel corso della sua attività di ingegnere-architetto da Raffaele Faccioli (Bologna, 1836-1914). Dopo la sua morte, il geometra Luigi Mattioli, amministratore dei beni degli eredi, propose a Francesco Malaguzzi Valeri, allora Direttore della Pinacoteca di Bologna, l'acquisto di questa raccolta grafica comprendente disegni, taccuini e materiale fotografico. L'acquisizione avvenne in due fasi, tra il 1917 e il 1918. Nei precisi elenchi che testimoniano la transazione si citano: "597 fotografie di diversi formati e soggetti montate su cartone, 624 fotografie di diversi formati e soggetti senza cartone, 31 fotografie su cartone di diverse misure, di soggetti architettonici, e 9 fotografie senza cartone, di diverse misure, di soggetti architettonici" (9 maggio 1917) e "576 fotografie di diversi formati e soggetti" (9 aprile 1918). Documentazione circa il fondo è reperibile presso l’Archivio Storico della Pinacoteca, pratiche n.31, foglio 43, n. 9
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800635803-74
  • NUMERO D'INVENTARIO 31875/ 704
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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