Bologna - Chiesa della Madonna di Galliera - Facciata

negativo servizio, ca 1908/04/26 - ca 1908/04/26
Anonimo (xx Prima Metà)
XX prima metà

Il servizio è costituito da 3 lastre negative originariamente contenute in pergamino; tali buste, con iscrizioni e annotazioni, si conservano separatamente. Al loro interno sono state rinvenute schede inventariali dattiloscritte con aggiunta dela data di esecuzione

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Architettura religiosa - Chiese
    Scultura - Iconografia cristiana
    Italia - Emilia-Romagna - Bologna - Chiesa di Santa Maria di Galliera
    Elementi architettonici - Facciate - Portali - Paraste - Nicchie - Colonne
    Restauri - Pietre tenere - Pietre da costruzione - Consolidamento
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Anonimo (xx Prima Metà): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le problematiche conservative della facciata di Santa Maria di Galliera si devono all’utilizzo di una pietra estratta dalla cave di Santa Margherita, fuori Porta Castiglione, pietra con caratteristiche molto simili a quella di Varignana e tendente alla consunzione e allo sfaldamento. Presso l’Archivio Storico della Soprintendenza ai Monumenti (STORICO I BO M 47) sono conservate alcune copie positive tratte dalle lastre in esame e viene documentato l’avvio del processo di restauro per il recupero dell’esterno. Alcuni carteggi parlano di incidenti dovuti a pezzi di pietra staccatisi dalla facciata che hanno colpito alcuni passanti (31 ottobre 1903, 3 febbraio 1904) e l’architetto Tito Azzolini, subentrato nel 1902 a Raffaele Faccioli nella direzione dell’Ufficio Tecnico Regionale per la Conservazione dei Monumenti, comunica alla Direzione Generale Antichità e Belle Arti la costruzione “di uno steccato davanti alla chiesa onde impedire in via precaria il transito delle persone a tutela della pubblica incolumità”. Lo stesso giorno sull’Avvenire d’Italia viene pubblicato un articolo (La chiesa dei Filippini in Via Manzoni chiusa) in cui si denuncia il grave stato di degrado della facciata “corrosa dal tempo e dalle intemperie”. Azzolini scrive al Ministro Fiorilli (9 febbraio 1904) per una richiesta di sovvenzioni, vista la gravità della situazione. Nel giugno 1904 vengono montate le impalcature e si procede al restauro curato dall’ing. Ottavio Germano e conclusosi nel 1907. Tra i documenti d'archivio accanto alla perizia sommaria "dei più ingenti lavori di riparazione", firmata da Germani e Azzolini e datata 15 aprile 1905, è presente una perizia di spesa (purtroppo senza data) che indica con precisione le operazioni finalizzate al “consolidamento delle parti in arenaria della facciata”: stuccature delle lesioni di cornicioni terminali e intermedi, colonne, stipiti e architravi e microcuciture del cornicione, colonne, stipiti, architravi e statue. Le immagini mostrano infatti un netto miglioramento delle condizioni conservative, con il recupero dei profili sfaldati e parzialmente lacunosi, e la data del 26 aprile 1908, riportata nei pergamini originali, testimonia l’occasione della ripresa (si confronti con scheda NCTN 00641266 prima dell'intervento). Nell'occasione vengono eliminate le tamponature delle finestre e dell'occhio sopra al portale, realizzate con uno strato di mattoni sporgenti che servissero come appiglio per la costruzione del completamento della facciata. (Malaguzzi Valeri p. 11). Purtroppo anche dopo il restauro il processo di degrado fu inarrestabile e nell’Archivio Storico si rintracciano numerose “proposte” per sperimentare preparati miracolosi da iniettare o cospargere sulla pietra ai fini del consolidamento, con sistematico rifiuto da parte del sopraggiunto Sovrintendente Luigi Corsini. E’ del 2000 l’ultimo restauro finanziato dalla Fondazione Del Monte
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641272
  • NUMERO D'INVENTARIO N_001819; N_001825; N_001826
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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